Translate

giovedì 25 giugno 2020

Leo Jogiches

Leo Jogiches è un nome troppo poco presente nelle nostre memorie! Eppure inseparabile da quello di Rosa Luxemburg e dunque di lotta politica del movimento operaio della fine del XIX secolo e dell'inizio del XX.
Leggere la corrispondenza di Rosa Luxemburg tra il 1893 e il 1898, è seguire innanzitutto le loro vite intrecciate. Dalla loro vita in Svizzera e in Francia sino alla partenza di Rosa Luxemburg per la Germania. È seguire con divertimento una relazione che potremmo dire alla Sartre e Beauvoir anche se questa relazione è diversa, ma è una relazione segnata dalla riflessione e l'azione politica che si svolge nel corso delle righe. È vedere Rosa Luxemburg molto giovane che segue già degli studi brillanti e prepara un dottorato che pretende di fare di Jogiches il suo alter ego in questo campo. Ed è vedere Leo Jogiches impegnarsi in una ricerca che non lo entusiasma, lui che vive piuttosto nell'organizzazione e l'azione. La qual cosa sottolineerà molto più tardi Clara Zetkin in un omaggio a lui. È soprattutto vedere sin da quest'epoca i loro scambi e la loro azione su un abase di riflessione comune, marxista.
Leo Jogiches, come Rosa Luxemburg è di quei giovani che vivono sotto il dominio russo che molto presto si sono politicizzati e impegnati. Lo vediamo seguire un percorso che sarà quello di numerosi di questi giovani siano essi Russi, Lituani o Polacchi: raggiunge un gruppo vicino alla Narodnaja Volja di ispirazione piuttosto populista prima di evolversi verso una concezione marxista.
Arrestato due volte nel 1888 e 1889, fugge verso Ginevra poi Zurigo. È anche un percorso obbligato per numerosi militanti che fuggono la prigione, il confino, l'esercito, e di cui fa parte Rosa Luxemburg. Si incontrano dunque a Zurigo a fine del 1890 o inizio 1891. Come Rosa Luxemburg, si avvicina dapprima a Plekhanov, per infine allontanarsene e creare con lei su basi classiste il SDKPiL (Partito social-democratico del Regno di Polonia e di Lituania) in opposizione ai socialisti nazionalisti del PPS (Partito socialista polacco). Una grande parte della vita di Jogiches sarà dedicata alla lotta all'interno del movimento operaio polacco. Nel 1905, partecipa alla rivoluzione russa. Arrestato, condannato a otto anni di lavori forzati, evade. Nel 1914 sin dai primi giorni della guerra e dello stato d'assedio, Jogiches allestisce i suoi primi elementi dell'organizzazione che sarebbe divantato il gruppo Internazionale poi Spartakus.
Dopo il doppio assassinio di Liebknecht e Rosa Luxemburg, conduse clandestinamente l'inchiesta e fece in poche settimane luce sul caso, ritrovando soprattutto una fotografia degli assassini mentre stavano festeggiando. Fu probabilmente il motivo per il quale, il giorno stesso del suo arresto il 10 marzo 1919, fu abbattuto dall'ufficiale di polizia Tamschik all'interno della prigione di Moabit, con il pretesto di un tentativo di fuga.


Nessun commento:

Posta un commento