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giovedì 10 settembre 2020

Alle origini dell’anarchia parte sesta

La posizione di Godwin non è ancora del tutto opposta al potere (il “governo”), ma già si sta profilando un sostanziale anarchismo. Non dice ancora che il governo è il male, ma non pare disposto a riconoscergli granché di buono. Anche nei rapporti del “contratto sociale” rousseauiano il Godwin ha un atteggiamento originale, già filo-anarchico. All’educazione come imposizione sociale, egli oppone infatti un libero interscambio tra maestro e discepolo, che non deve alterare ma anzi aiutare lo sviluppo delle tendenze naturali: “Il lieve giogo del precettore dovrebbe fondersi per quanto è possibile con le eterne leggi della natura e della necessità”. Solo nel 1825, intanto, viene riconosciuto ai lavoratori in Gran Bretagna il diritto di associazione. Nel 1829 si conclude disastrosamente uno sciopero dei tessitori di Hyde (Manchester) rivelando l'insufficienza delle Unioni locali per resistere alla coalizione padronale. Nel dicembre del 1829  vengono gettate le basi di un sindacato generale. Si tratta di un'iniziativa che nasce dalla base, dalle società dei tessitori inglesi, irlandesi e scozzesi riuniti nell'isola di Man per fare l'analisi di una battuta d'arresto. Gli operai sono ridotti in condizioni miserande, privi di adeguata alimentazione e ammassati in abitazioni che sono vere e proprie topaie. E in questo clima di arretratezza e disperazione che la macchina è vista come una nemica che toglie agli operai la possibilità di guadagnarsi il pane. Disoccupazione e miseria bestiale accompagnano infatti la comparsa delle macchine. Nasce cosi il luddismo. (Ludd è un operaio del Lancashire che, fra i primi, fa a pezzi un telaio per tessere calze.) Diffuso in Francia e Germania, lo si combatte con la pena di morte. È interessante notare come sul problema della difesa dei lavoratori schiacciati dalla fame, dalla disoccupazione e da inumane condizioni di lavoro ci sia una partecipazione anche di letterati inglesi di primo piano che in qualche modo sono legati all'ambiente e al pensiero di William Godwin, come Byron che nel 1812 difende al parlamento i luddisti. Godwin aveva sposato, intanto, nel 1797 Mary Wollstonecraft che l'anno stesso moriva nel dare alla luce una bambina. La piccola prende anch'essa il nome di Mary. Le due Marie segnano una svolta importante nella lotta delle donne per la parità dei diritti con l'uomo. E Mary infatti che pubblica nel 1792, A Vindication of the Rights of Women (Rivendicazione dei diritti delle donne). Anche l'altra Mary, la figlia, ha, come la madre, una vita avventurosa. Nel 1814 fugge sul continente col poeta Percy Bysshe Shelley. Shelley nel 1810 ha “riscoperto” la “Political Justice” del Godwin e l'ha letta per ben sei volte, si è messo in contatto con Godwin, che in Inghilterra la gente considera ormai defunto, aderisce alle idee anarchiche e socialiste e dedica a Godwin alcuni scritti importanti. 


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