Il problema non è se la malattia mentale è di origine organica, come pensa la maggioranza degli psichiatri, o se è di origine psicologica, come pensa la maggioranza degli psicoanalisti; ma parrebbe piuttosto opportuno non dimenticare che non sono fisiologici soltanto quei pensieri e quei comportamenti che sono approvati e ritenuti ragionevoli o razionali solo dal moralismo di moda. Ad esempio ora, sia a scorno di Kraepelin sia a scorno di Freud, l'omosessualità e l'obiezione di coscienza non sono più, almeno in alcuni paesi, malattie di mente, mentre destano sospetto l'assunzione e l'uso di eroina e di cocaina. In Italia, di recente, non solo si è parlato di inclinazione particolare di alcuni all'assunzione di droghe proibite, ma si è discusso se sia o non sia inclinazione geneticamente determinata.
Pare che la disubbidienza sia un difetto genetico.
Il medico psichiatra è il delegato dell'autorità morale con diritto di vita e di morte, ma più che altro con diritto di negazione, che gli viene conferito perché sorvegli metodicamente sul rispetto delle convenzioni, inseparabili dalla stabilità del potere costituito, come sistema di controllo delle ricchezze e della loro distribuzione.
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