D’un tratto, mi dilata
la mia idea,
e più grande mi fa dell’universo.
Allora, tutto sta
dentro di me. Stelle
dure, mari profondi,
idee d’altri, terre
vergini, sono la mia anima.
E a tutto comando io,
mentre senza comprendermi,
tutto pensa a me.
Juan Ramón Jiménez Poeta spagnolo (Moguer, Huelva, 1881 - San Juan, Puerto Rico, 1958). Autore dalla limpida semplicità espressiva vicina al simbolismo, nelle sue poesie associa a una raffinata ricerca lessicale una crescente ansia metafisica che lo porta a una posizione sempre più contemplativa. Andaluso d'origine e per sensibilità, dopo aver compiuto i suoi primi studî a Siviglia, si trasferì a Madrid, dove non prese parte attiva alla vita letteraria del momento, anche se questo era particolarmente fervido e inquieto. Preferì rimanere appartato, dedicandosi a numerose letture e pubblicando le sue liriche in periodici di breve vita. I viaggi compiuti in Francia, in Svizzera e in Italia ampliarono il suo panorama spirituale e letterario; in un viaggio negli Stati Uniti sposò Zenobia Camprubí che fu anche la sua collaboratrice più vicina. Dopo la guerra civile, andò prima a Puerto Rico, poi a Cuba e a Washington in una inquieta ricerca di pace spirituale e di raccoglimento. Nel 1956 fu insignito del premio Nobel.
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