Oggi la specie umana è posta di fronte alla questione della sopravvivenza della specie stessa. Il modo di vita conosciuto col nome di civiltà occidentale è su un cammino di morte sul quale la sua cultura non ha risposte vitali da dare. Messi di fronte alla realtà della loro stessa distruzione, essi non possono che andare ancor più lontano verso una distruzione totale. L’apparizione del plutonio su questo pianeta è il segno più chiaro che la nostra specie è in pericolo. È un segnale che la maggior parte degli occidentali ha deciso di ignorare. I nostri antichi insegnamenti ci anticiparono che se l’uomo interferisce con le leggi naturali tutto ciò si avvererà fatalmente. Quando l’ultimo soffio del modo di vita naturale sarà estinto, tutta la speranza della sopravvivenza umana se ne andrà con lui. La distruzione delle culture dei popoli nativi appartiene allo stesso processo che ha distrutto e distrugge ancora la vita su questo pianeta. La maggior parte del mondo non trova le sue radici nella cultura o nelle tradizioni occidentali. La maggior parte del mondo ha le sue radici nel mondo naturale, ed è il mondo naturale, con le sue tradizioni, che deve prevalere se vogliamo sviluppare delle società veramente libere ed egualitarie. È necessario, attualmente, cominciare un’analisi critica della storia dell’occidente, ricercando le forme attuali delle condizioni di sfruttamento e oppressione subite dall’umanità. Nello condizioni di sfruttamento e oppressione subite dall’umanità. Nello stesso tempo in cui noi cominceremo a comprendere questo processo, dovremo reinterpretare questa storia per il popolo del mondo. È il popolo occidentale, alla fine dei conti, il più oppresso e sfruttato. Esso è schiacciato da secoli di razzismo, di sessismo e d’ignoranza che hanno reso se stesso insensibile alla vera natura della propria vita. Noi dobbiamo rimettere in discussione continuamente e accuratamente ogni modello, ogni programma, ogni metodo che l’occidente prova a imporci.
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