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giovedì 1 giugno 2023

TITANE – Julia Ducournau

Alexia, da quando da bambina è stata vittima di un incidente d’auto, vive con una placca di titanio nel cranio e ha sviluppato una strana parafilia per le macchine. Ora, ormai trentenne, la ritroviamo che lavora come ‘pole dancer’ in una convention per appassionati di motori. Nel frattempo è anche diventata una serial killer  prediligendo come arma dei suoi delitti un fermacapelli e come vittime le persone che vorrebbero avere rapporti sessuali con lei, siano essi uomini o donne. Ciò ovviamente non le impedisce di trovare il tempo di far sesso con il cambio di una Cadillac e di rimanere incinta. Tra gli spasimanti di Alexia si presenta anche Justine, sua collega notata dalla stessa Alexia per via di vistosi piercing sul seno. Durante una festa privata, Alexia mette in atto una strage, trucidando Justine e svariati altri invitati, lasciando tuttavia una di loro fuggire e a dare l'allarme. Prima che la polizia possa braccarla, Alexia dà fuoco alla sua casa e vi chiude i suoi genitori dentro affinché questi muoiano. Sfuggirà alla polizia spacciandosi per un ragazzo scomparso da un decennio. Una tagliata ai capelli, un naso rotto, una fasciatura per contenere il seno et voilà: il padre dello scomparso, un capitano dei 
pompieri in lutto, con il culto per i muscoli e problemi di dipendenza sarà disposto ad accettare di accoglierla come un figlio e farla diventare parte della sua caserma. Lei cerca un rifugio, perché nel frattempo ha scoperto di essere incinta, lui ha un disperato bisogno di credere che sia davvero il figlio scomparso. Tra i due nascerà un legame inaspettato e profondo. Col passare dei mesi, il suo corpo non riesce sostenere gli effetti della gravidanza. La sua pancia si gonfia,
la sua pelle si spezza per rivelare una versione in titanio di uno scheletro sottostante. Dai suoi seni e dai genitali inizia a scorrere una sorta di olio per motori. E tutto questo accade davanti a Vincent, che non riesce più a credere che si tratti di suo figlio scomparso. Nella scena finale Alexia rivela la sua femminilità esibendosi sulla camionetta dei pompieri per il resto della squadra e Vincent, rimasto inizialmente scioccato dalla rivelazione, decide di aiutarla a partorire e l’accetta definitivamente come sua figlia. Il titanio del titolo – un metallo estremamente resistente a caldo e corrosione ampiamente impiegato negli impianti chirurgici – è qui sinonimo di forza ma anche di modernità: due attributi che la cineasta francese vuole associare alla nuova consapevolezza che caratterizza i movimenti femministi e LGBTQI. Il termine “cinema di genere” può essere inteso in due modi diversi in Titane: come Genere e come Gender. Non ha senso considerare il film di Julia Ducournau come un nuovo avatar del cinema fantastico francofono, tanto Titane si affranca da tutte le regole. Ci sono certamente elementi presi in prestito dal “body horror”, ma questa deviazione attraverso il “gore” consente alla regista di mettere in discussione l’identità fisica e sessuale dei suoi personaggi, che si evolve nel corso del film. La metamorfosi, tema centrale del cinema sin dalle sue origini, viene reinterpretata in Titane in chiave molto contemporanea, attraverso il prisma della fluidità sessuale, e del superamento dei limiti corporei. in termini di racconto e rappresentazione. Titane è una fiammeggiante manifestazione di film-mutante, la cui forma è in perenne evoluzione, proprio come quella dei suoi due protagonisti. In un film che mostra il corpo in tutti i suoi stati, le numerose sequenze di danza esprimono una forma di gioia e piacere, a differenza del dolore causato da droghe, cambiamenti fisici e violenza. Il cuore di Titane non riguarda il rapporto donna-macchina, o umano-auto, che è piuttosto un punto di partenza, ma l’incontro tra una donna-bambina psicopatica e un padre surrogato, a sua volta perseguitato dal fantasma di un figlio scomparso. È lo shock di due follie, di due solitudini e la nascita dell’amore, ciò che il film racconta. Al di là della sua oscurità, Titane è la storia di un tortuoso viaggio verso la riconciliazione e la libertà. La cui conclusione suggerisce la possibilità di un’utopia sentimentale e familiare, segnata dall’abolizione delle leggi sociali e morali e dei confini corporei e sessuali. La gravidanza è il cambiamento, la sostituzione d’identità la sessualità fluida, il fuoco è la rabbia, il titanio è un rafforzamento mai indolore, la paternità è l’accettazione del nuovo, la nascita è l’alba di un mondo diverso.



 


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