Translate

giovedì 28 aprile 2016

IL DOMINIO

Dominare significa avere sotto di sé, possedere, sottoporre al proprio controllo; in un concetto solo vuol dire regolare secondo un proprio ordine. Attraversata da una prospettiva irriducibilmente legata alla volontà di sottomettere, la realtà del mondo civilizzato è interamente pervasa da relazioni di dominanza-soggezione. Tutto, nel mondo moderno, e spiegato con l’esercizio del potere di qualcuno su qualcun altro o su qualcosa: dei genitori sui figli, dei maestri sugli allievi, dei principali sui dipendenti, dei governanti sui governati, del genere umano sulla natura. Invece di cercare di entrare in contatto con quanto ci circonda siamo abituati a guardare ogni cosa dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto: lo scopo non è mai quello di portare dentro ma quello di stare sopra, di gestire, di determinare. Controllare, nel suo significato corrente cioè mantenere nel proprio potere, è ciò che definisce le nostre relazioni con il mondo, sin dalle modalità con le quali lo percepiamo (sapere inteso come padronanza). Nella civiltà non può esistere il disordine, la dinamicità, la sorpresa, lo sbalordimento, l’ineluttabilità delle circostanze della vita, ma solo ciò che appare dominabile anche solo mentalmente: la prevedibilità dei fatti, l’assetto e la preparazione delle cose, la loro matematica comprensione attraverso i modelli fissi di una razionalità logico-scientifica che non ammette divagazioni sul tema. Quello che esiste deve essere costantemente organizzato, strutturato, trasformato, plasmato secondo la nostra volontà; quello che non ci pare a posto deve finire con l’esserlo a tutti i costi. Per l’individuo civilizzato vivere non è mai una apertura creativa verso ciò che esiste ma un’operosa attività di sottomissione del mondo a sé: è l’iniziazione insomma a un sistema di regole rigide da rispettare e da imporre a sua volta.

Nessun commento:

Posta un commento