Sarebbe orrendo, se non si adagiasse su questi colli, immerso nel sole allucinante e nell’azzurro mediterraneo.
Il terrazzo ed il portico d’ingresso brulicano di gioventù. Per chi sale a Predalbes coi ricordi di una grigia caserma piemontese, è il capogiro, il carnevale, tale è il tumulto di gente che va e viene, senza meta apparente.
Comunione non solo morale ma fisica. Si vive, ci si tocca, ci si urta, ci si sposta in gruppo. La vita del singolo resta inghiottita dalla moltitudine. Ma che vita. Anche lo scalone che a destra porta al comando rigurgita di umanità. Abiti civili, tute marroni, grigie, bleu; guerrieri col fucile, pistolone, pugnale; uomini fatti, ragazzi, miliziane, col fazzoletto rosso e nero al collo, e bandiera della FAI e CNT".
(Tratto dal diario di Carlo Rosselli in data 12 agosto 1936)
Carlo Rosselli, classe 1899, rampollo di una facoltosa famiglia ebraica, era scappato dal confino di Lipari nel luglio del ’29; giunto a Parigi aveva fondato il movimento Giustizia e Libertà.
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