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giovedì 22 ottobre 2020

Alle origini dell’anarchia - parte dodicesima

 

1848 

7 febbraio - Esce a Parigi il primo numero di "Le Représentant du peuple". Il primo  periodico anarchico regolare afferma: “Che cos'è il lavoratore? Nulla... Che cosa dovrebbe  essere? Tutto!” Con la collaborazione di Alfred Darimon, Amadée Langlois, Duchéne e Ramòn de la  Sagra,  Proudhon  dirige e   compila il  giornale che in un isolamento quasi totale dalle altre formazioni sostiene che “il proletariato deve emanciparsi da solo, senza l'aiuto del governo”, e organizza la Banca del popolo. È questo il primo gruppo anarchico funzionale, non fazione politica ma organizzazione economico-propagandistica. Nonostante la persecuzione governativa il giornale vende 40.000 copie e la Banca raccoglie 27.000 lavoratori. 

23 febbraio - Torna a Parigi da un viaggio negli Stati Uniti un misterioso personaggio che attraversa come una meteora il cielo della nascente anarchia: Anselme Bellegarigue. Di lui non si sa quasi nulla, anche se i suoi scritti rivelano una certa cultura. Nato tra il 1820 e il 1825 nella Francia meridionale all'estremità sud-occidentale, forse di origine basca, certo della zona dei Pirenei, ha frequentato il liceo di Auch. Ha passato il 1847 in America. Per la rivoluzione di febbraio è a Parigi: il suo nome figura tra gli iscritti al club di Blanqui, “la Societé républicaine centrale”, ma questo non vuol dire che sia un blanquista. Negli Stati Uniti ha conosciuto probabilmente il vigoroso individualismo di Thoreau e ha incontrato il presidente Polk su un battello del Mississippi, rimanendo molto colpito dagli aspetti di semplicità della democrazia americana, basata su un minimo di governo centrale e su forti autonomie locali che favoriscono il rispetto dell'individuo e l'assenza di boria gerarchica. La “rivoluzione” di febbraio non lo incanta, come non incanta Proudhon. Sente dire nelle strade: Questa volta i lavoratori non saranno derubati della loro vittoria! ma si rende conto che si tratta di un cambio della guardia e che gli imprenditori hanno già in mano le leve del potere. Si sposta quindi a Toulouse e qui, qualche

mese dopo, pubblica una brochure di 84 pagine in sedicesimo intitolata: Au fait! Au fait! Interprétation de l’idée démocratique; essa reca un esergo in inglese che sintetizza il pensiero violentemente anticollettivista (“l'uomo che possiede è un uomo libero”) e antistatalista di Bellegarigue: “ A people is always governed too much”, un popolo è sempre troppo governato. Nel marzo del '49, sempre a Toulouse, è redattore del giornale "La Civilisation" che tira da 1800 a 2500 copie ed esce fino al dicembre del '51: rappresenta la democrazia sociale più antiautoritaria del momento. Come nella monarchia, così nella repubblica Anselme vede la malapianta del governamentalismo francese: per paralizzarla propone l'astensione totale, la “théorie du calme” che si chiamerà poi “grève politique” All'inizio del '50, a Mézy, a Parigi, forma l'Associazione dei liberi pensatori, dispersa dalla polizia: nell'aprile fa uscire a Parigi il primo numero del mensile "L'Anarchie: journal de l'ordre". È il primo periodico che si (fregia dell'insegna anarchica, e dichiara sin dal titolo l'idea-base del fondatore: l'anarchia è  ordine, il governo è disordine, è guerra civile. Nel '51 scrive un romanzo e un saggio sulle donne americane, poi è costretto a emigrare, probabilmente nell'Honduras e in El Salvador.

Febbraio-giugno - Istituita dal governo, la Commission du gouvemement pour les travailleurs (nota come Commissione del Lussemburgo) è composta da operai e padroni. Questi ultimi non si fanno vedere e la Commissione diventa l'espressione dell'autoemancipazione dei lavoratori parigini. La Commissione viene sciolta dopo il soffocamento dell'insurrezione di giugno. 


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