Nel 1966 un gruppo di studenti di Strasburgo, in testa al Comitato Direttivo dell’Unione Studenti dell’Università, contattano i situazionisti francesi (IS) chiedendo il loro aiuto per fare qualcosa. L’IS suggerisce che scrivano una critica della loro condizione di studenti estesa poi ad una critica della società in generale. Il situazionista Musthapha Khayati fa la spola fra Parigi e Strasburgo cercando di coordinare e mettere d’accordo gli studenti. Dalla miseria dell’ambiente studentesco – considerata nei suoi aspetti economici, politici, psicologici, sessuali e soprattutto intellettuali, e di qualche mezzo per porvi rimedio vede la luce qualche mese più tardi, preceduto da una campagna pubblicitaria attraverso il campus universitario. Stampato con i fondi dell’Università l’opuscolo causa uno scandalo enorme in tutta la Francia. Gli studenti finiscono in tribunale per appropriazione indebita di fondi universitari e l’Università stessa si incarica di sciogliere il comitato direttivo dell’Unione Studenti. La sentenza del giudice del processo è oggi persino più conosciuta del testo medesimo: “Gli imputati non hanno mai negato l’accusa di aver abusato dei fondi dell’unione studenti. Anzi, essi ammettono apertamente di aver fatto pagare 5000 franchi per la stampa e la distribuzione di 10.000 opuscoli, per tacere delle spese per altra pubblicistica ispirata a Internationale Situationniste. Queste pubblicazioni esprimono idee e aspirazioni che, per usare un’espressione eufemistica, non hanno nulla a che vedere coi compiti di un unione degli studenti. Basta infatti leggere queste pubblicazioni di cui gli accusati sono gli autori, per constatare che questi cinque studenti, appena usciti dall’adolescenza, senza alcuna esperienza, col cervello ingombro da teorie filosofiche, sociali, politiche ed economiche mal digerite, non sapendo come dissipare la loro squallida noia quotidiana, emettono la vana, arrogante e derisoria pretesa di esprimere giudizi definitivi e bassamente ingiuriosi sui loro colleghi, i loro docenti, Dio, le religioni, il clero, i governi e i sistemi politici del mondo intero. Poi respingendo ogni morale e ogni ostacolo legale, arrivano cinicamente fino ad incoraggiare il furto, la distruzione degli studi, la soppressione del lavoro, la sovversione totale, e la rivoluzione proletaria mondiale senza possibilità di ritorno per godere senza ostacoli. In virtù del loro temperamento sostanzialmente anarchico, queste teorie e questa propaganda sono assolutamente pericolose. La loro grande diffusione negli ambienti studenteschi e nel grande pubblico, per mezzo della stampa locale, nazionale ed estera, è una minaccia alla moralità, agli studi, alla reputazione e dunque al futuro stesso degli studenti dell’Università di Strasburgo”.
Nessun commento:
Posta un commento