Bisognerà rifare i conti,
quel battere preciso
dentro gli anni e la ferita.
Adesso la finestra sta aperta
il cielo scivola dentro,
porta il vento
e uno stridere di denti.
Attorno il confine si è fatto
coro – lingua di molte voci,
stanze nella promessa di una terra.
Bisognerà ascoltare l’allarme
tra un abbraccio e la paura
dentro la ninna-nanna.
Al centro – non più un tavolo
e piatti bianchi per l’abbraccio.
Senza la porta,
il confine segna il sud da dove
viene il mare e la storia,
quel muoversi di sogni
nel passare.
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