Quindi per sfuggire i mali della carne: assassinio, guerra, carestia, avidità - paradossalmente resta solo un sentiero: l'assassinio del proprio corpo, la guerra alla carne, carestia fino alla morte, avidità di salvezza. Diamo a ognuno di questi quattro termini una diversa maschera di linguaggio (chiamare le Furie "Le Gentili" non è un puro eufemismo, bensì un modo di scoprire ancor più significato). Mascherati, ritualizzati, realizzati come arte, i termini prendono la loro oscura bellezza, la loro "Luce Nera". Invece di assassinio diciamo caccia, la pura economia paleolitica di tutte le società tribali arcaiche e non-autoritarie — "venatoria", assieme l'uccisione e il mangiare della carne e la via di Venere, del desiderio. Invece di guerra, diciamo insurrezione, non la rivoluzione di classi e poteri, ma quella dell'eterno ribelle, l'oscuro che scopri la luce. Invece di avidità, diciamo desiderio, inconquistabile desiderio, folle amore. E poi invece di carestia, che è un tipo di mutilazione, parlare di pienezza, abbondanza, sovrabbondanza, generosità del sé che si svolge a spirale verso l'esterno, verso l'Altro. Senza questa danza di maschere, nulla sarà creato. La più antica mitologia fa di Eros il primogenito del Caos. l'Uno, e poi ri-ritorno, torna ancora indietro, portando uno dei modelli di bellezza. L'artista, il cacciatore, il guerriero: uno che è allo stesso tempo passionale e bilanciato, insieme avido e altruista all'estremo. Dobbiamo salvarci da tutte le salvezze che ci salvano da noi stessi, dal nostro animale che è anche la nostra anima, la nostra vera forza vitale, come pure il nostro animus, la nostra auto—padronanza che ci anima, che può manifestarsi anche come rabbia e avidità. IL POTERE ci ha detto che la nostra carne è sporca - con questo stratagemma e la promessa di salvezza, ci ha schiavizzati. Ma - se la carne è già "salvata", già luce - se anche la coscienza stessa è un tipo di carne, un etere palpabile e simultaneamente vivente - allora non abbiamo bisogno di alcun potere che interceda per noi. Il deserto è un paradiso, anche ora. La vera proprietà dell'assassinio è con l'Impero, giacché solo la libertà è vita completa. La Guerra è pure Potere - nessuna persona libera morirà per la grandezza di un'altra. La Carestia arriva in esistenza solo con la civiltà dei salvatori, i re-sacerdoti. Avidità - di terra, di ricchezza simbolica, di potere per deformare i corpi e le anime di altri per la loro salvezza - anche l'avidità non sorge dalla "Natura naturante", ma dall'arginare e dal canalizzare tutte le energie per la Gloria dell'Impero. Contro tutto questo, il ribelle possiede la danza delle maschere, la totale radicalizzazione del linguaggio, l'invenzione di un "qualcosa" che non colpirà gli esseri viventi, ma le idee maligne, i pesi morti sui coperchi delle bare dei nostri desideri. L'architettura del soffocamento e della paralisi verrà fatta saltare in aria solo dalla nostra totale celebrazione di tutto - anche dell'oscurità. (Liberamente tratto da T.A.Z. di Hakim Bey)
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