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giovedì 7 settembre 2023

L’educazione libertaria in Elisée Reclus

Reclus coniuga l’educazione con la ricerca scientifica che lo porta ad una esaltazione della Natura nei suoi aspetti fondanti l’identità umana. L’educazione libertaria trova nel suo pensiero simbiosi perfetta con la natura umana e geoambientale. Il suo approccio pedagogico è dunque di tipo immanentistico nel senso che identità umana e natura coincidono. Pertanto scopo dell’educazione non può che essere quello di svelare ciò attraverso un approccio libertario e coerente di mezzi e fini in modo che educare sia esattamente educare ad essere ciò che si è. L’educazione dunque, secondo Reclus, non è formazione ad un uomo predefinito a priori, non è formazione di un modello, ma piuttosto svelamento libero e autodeterminato di ogni singola essenza che si riconosce in altre singolarità nel suo essere naturale. Rispetto ad altri autori anarchici e libertari egli mette particolarmente in evidenza come la scienza debba essere fortemente legata ad una interpretazione etica dello sviluppo storico e sociale e l’educazione, conseguentemente, non possa che assecondare questa simbiosi, garantendo, in questo modo, una vera, profonda, perché naturale, liberazione umana. Reclus compie il tentativo anarchico più profondo di interpretare tutta la vicenda umana saldando la realtà storica con quella naturale, l’uomo alla natura. La società anarchica è quella società che sostituisce le leggi storiche del potere con quelle spontanee dell’umano. L’educazione occupa dunque, in quanto processo dialogico di auto-svelamento della propria natura, un posto fondamentale nella sua teoria sociale e culturale. Egli ha modo fin dal 1853, quando dall’America del Nord scrive al fratello Elie, di sottolineare questi concetti allorché scrive che il bambino lasciato solo disegna prima il tronco, le idee filosofiche, l’essenza, la struttura e poi i rami e le foglie. Con ciò egli rivela come l’essenza debba precedere la forma, come la natura contenga l’umanità. La sua vita di “educatore” dimostra questa semplice ma rivoluzionaria verità: la scienza deve essere cosa viva e non “miserabile scolastica”, pertanto l’organizzazione della conoscenza deve prioritariamente saldare teoria e prassi, lavoro manuale e intellettuale, curiosità naturale e sistematicità, in modo che la scienza stessa sia in grado di alimentare la felicità umana. L’istruzione integrale e quella scientifica devono essere guidate dall’etica della libertà e della solidarietà e trovano nella natura il fondamento della loro autenticità. Proprio l’istruzione permette agli uomini il progresso che è tale in quanto sviluppa la conoscenza e la comprensione fra gli esseri viventi. Ed è proprio la natura che deve divenire il campo di osservazione per eccellenza in modo da permettere agli uomini di prendere coscienza dei loro interessi comuni e di trovare la forza per realizzarli. La conoscenza contiene in sé il senso della fatica e dello studio, proprio perché è scoperta del senso proprio di essere nel mondo. Pertanto l’istruzione integrale e l’educazione libertaria non contemplano premi e castighi ma, piuttosto, ricerca naturale delle leggi e delle conoscenze che promuovono la felicità dell’essere. Forte e radicale è, conseguentemente, la critica al sistema scolastico vigente che si preoccupa di formare al consenso e all’obbedienza verso lo Stato e la Chiesa e non permette in nessun modo il dispiegarsi delle potenzialità indivi-duali. Insegnamento mnemonico e meccanico, tempi dettati dalla logica arbitraria dell’insegnamento piuttosto che da quella dell’apprendimento, rapporti gerarchici e forte discriminazione delle donne, indottrinamento e selezione classista, costituiscono agli occhi di Reclus altrettanti obiettivi da abbattere a favore di una scuola autenticamente libertaria ed egualitaria. Egli è convinto che il diffondersi delle idee libertarie sia proporzionale alla possibilità di affermarsi di una società autenticamente libera che permetta all’uomo di perseguire la sua felicità e realizzi pienamente la sua più profonda convinzione: “l’uomo è la natura che prende coscienza di se stessa”

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