Luglio - Sconfitto dai Riff in Marocco, l'esercito spagnolo richiama i riservisti di Catalogna. Solidaridad Obrera risponde dichiarando lo sciopero generale (unitario). La «semana tragica» (settimana tragica) di Barcellona si conclude con una tremenda repressione anti-operaia e anti-anarchica che culmina nelle fucilazioni di Montjuich (la collina che sovrasta Barcellona). Nei combattimenti di strada polizia ed esercito avevano ucciso più di 200 lavoratori; chiese e conventi erano stati incendiati dal furore anticlericale delle masse. 13 ottobre - Fucilazione di Francisco Ferrer y Guardia, noto pedagogista e fondatore nel 1901 della Escuela moderna (razionalista), fautore di un'educazione moderna e libera da dogmi e superstizioni, secondo i principi della pedagogia libertaria applicati anche da Luigi Molinari in Italia con l'Università Popolare (1900) e da Sébastien Faure in Francia con la Ruche ouvrière (1904). Invisa alla chiesa cattolica, la Scuola Moderna si propone di «educare il bambino in modo che si sviluppi al riparo delle superstizioni, e pubblicare i libri necessari per produrre questi risultati. L'insegnamento razionalista può e deve discutere tutto, ponendo, quale preliminare, i bambini sulla strada semplice e diretta dell'indagine personale». Colpevole di avere intaccato i privilegi materiali e morali di una chiesa che detiene il monopolio dell'educazione in Spagna, Ferrer viene indicato come un istigatore dei disordini. Palesemente innocente (era in realtà in Inghilterra durante la Settimana Tragica), Ferrer diventa un martire internazionale del libero pensiero. Il disgusto per il barbaro massacro, per gli arresti di massa, per le torture cui vengono sottoposti i prigionieri del Montjuich, costringono il premier conservatore Maura a dimettersi; assume il potere il liberale Canalejas.
1910
19 gennaio - Muore Andrea Costa, figura di grande rilievo del movimento anarchico italiano e nel 1882 primo deputato del partito socialista rivoluzionario (Costa ha abbandonato l'anarchismo «come mezzo» nella famosa lettera agli amici di Romagna del 27 luglio 1879). - Dopo la caduta della dittatura di Porfirio Diaz, si apre un processo rivoluzionario in cui gli anarchici guidati da Ricardo Flores Magón hanno una parte importante. Flores Magón influenza direttamente il grande rivoluzionario contadino Emiliano Zapata, che opera nel Messico meridionale in forme che anticipano la guerriglia di Makhno nell'Ucraina del primo dopoguerra: Zapata è, come Makhno, un contadino povero, e i suoi guerriglieri non abbandonano mai del tutto il lavoro ma prendono le armi solo per respingere l'invasore. I lavoratori messicani mancano però di una guida rivoluzionaria (lo stesso Zapata non saprà condurre fino in fondo l'espropriazione della terra) e mancano di esperienza organizzativa, essendo stata proibita da Porfirio Diaz ogni attività sindacale. Essi conoscono le idee anarco-sindacaliste, soprattutto attraverso le relazioni degli emigrati negli Stati Uniti con i membri degli International Workers of the World. Grandi scioperi si svolgono, anche sotto la dittatura, nelle ferrovie, nell'industria tessile, nelle miniere e nelle fabbriche di tabacco. Due scioperi annunciano la rivoluzione: quello di Cananea nel 1906, e lo sciopero di Rio Blanco nel 1907, represso dall'esercito, dalla polizia e dai rurales che ammazzano 200 lavoratori e ne imprigionano 400. Il segnale occasionale della rivolta viene dato dal liberale Francisco Madero, che assume la presidenza provvisoria e annuncia che il 20 novembre i messicani scenderanno in campo contro Diaz. Con sviluppo diseguale, il processo di ricambio al vertice assume una qualità rivoluzionaria con la partecipazione dei lavoratori agricoli più evoluti, guidati al Nord da Doroteo Arango detto Pancho Villa, e al sud da Emiliano Zapata, assertore della riforma agraria, di un'organizzazione socioeconomica basata sull'associazione volontaria di piccole comunità, sindacati dei lavoratori e altri gruppi di base. L'ideologia anarchica si manifesta anche nel deciso rifiuto di ogni autorità istituzionalista su vasta scala, e soprattutto dello Stato e della chiesa.
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