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giovedì 8 febbraio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte VI

- Liabeuf, un giovane operaio parigino che cercava di strappare una prostituta dalla sporcizia di Pigalle, viene accusato dalla polizia (cui Liabeuf aveva rifiutato una «percentuale» per essere lasciato in pace) di essere un «protettore». Per vendicarsi di una condanna immeritata, Liabeuf ferisce quattro agenti ed è condannato a morte. Mentre viene alzata la ghigliottina, in boulevard Arago, una folla immensa si scontra con la polizia per impedire la barbara esecuzione. Dopo una notte di dura lotta (un agente ucciso, centinaia di dimostranti feriti, tra cui il leader socialista Jean Jaurès che si batte in prima fila) a Liabeuf viene mozzata la testa. Sdegnati, molti giovani anarchici sceglieranno in segno di protesta «l'illegalismo»; alcuni seguiranno Bonnot. - Dopo l'esito disastroso dello sciopero generale proclamato nel 1909 dai socialdemocratici, gli anarco-sindacalisti svedesi fondano la Sveriges Arbetares Central (Unione dei Liberi Lavoratori), dapprima limitata a soli 500 membri ma vieppiù influente soprattutto tra i minatori, gli edili e i boscaioli, costretti a un lavoro massacrante e mal retribuito e particolarmente sensibili all'appello all'azione diretta. Al culmine del suo sviluppo, all'inizio del 1924, la SAC conterà quasi 40.000 aderenti, e successivamente  continuerà a pubblicare un quotidiano, "Arbetaren",  a Stoccolma.  Da allora, per oltre mezzo secolo la struttura della federazione resterà immutata, basata sull'autonomia massima  dei sindacati locali, ciascuno comprendente i lavoratori di una certa area geografica senza distinzioni di settori produttivi; il sindacato locale resterà il principale presidio del potere della lega, in quanto affiliato direttamente al centro nazionale. Rigidamente teorizzata sarà pure la non partecipazione alle elezioni e alla vita politica socialdemocratica, secondo i principi del sindacalismo rivoluzionario esposti da Pierre Monatte al congresso di Amsterdam del 1907, anche se nella pratica diversi adattamenti modificheranno il rigoroso anarchismo   delle origini. Col boom del secondo dopoguerra gli iscritti scenderanno a 16.000, e solo dopo il 1968 ci sarà una ripresa dell'anarco-sindacalismo svedese: coi suoi 25.000 iscritti e il settimanale "Arbetaren" (30.000 copie) la SAC avrà però ben poco di rivoluzionario. Invitata già nel 1956 a uscire dall'Internazionale anarco-sindacalista, aderirà alla richiesta. -
Settecento poliziotti guidati da Winston Churchill e protetti dal fuoco dell'artiglieria accerchiano il rifugio degli anarchici in Sidney Street (Londra). Piuttosto che  arrendersi gli anarchici incendiano la casa e muoiono tra le fiamme. Victor Kibalcic (giovane emigrato d'origine russa) fa l'apologia del loro gesto al circolo di studio La libera ricerca da poco fondato a Parigi e già impegnato in una dura polemica con i democratici cristiani del Sillon e i Camelots du Roi (monarchici) di Léon Daudet, un figlio del quale si convertirà all'anarchismo con grande ira del padre. 30 ottobre -1°novembre In un congresso che si svolge al Palacio de Bellas Artes di Barcellona viene fondata la Confederación Nacional del Trabajo (CNT). Gli avvenimenti di Barcellona del 1909 hanno fatto capire ai lavoratori spagnoli la necessità di disporre di un'organizzazione nazionale. La CNT, di tendenza rivoluzionaria anarco-sindacalista, conta tra i suoi npredecessori la Federación Regional Epanola (1869-1881), la Fedenración de Trabajadores de la Region  Espanola (1881-1888), il Pacto de Unión y Solidaridad de los Trabajadores de la Region Epanola (1889-1893) e Solidaridad Obrera (1904-1910). 




 

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