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giovedì 22 febbraio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte VIII

30 ottobre - Il soldato Augusto Masetti, muratore di San Giovanni in Persiceto, spara, nella caserma Cialdini di Bologna, al colonnello Stroppa che istigava i giovani in partenza per la Libia all'odio per il popolo libico. Stroppa resta ferito. Masetti, arrestato e rinchiuso in manicomio, riafferma la sua fedeltà agli ideali anarchici di solidarietà tra i popoli e di lotta alla guerra. Anarchici e socialisti danno vita a una campagna in favore della sua liberazione. 

1912 

12 gennaio - Contro una riduzione dei salari praticata dalla American Woolen Company (trust della lana proprietario di 34 fabbriche nel New England) scendono in sciopero i lavoratori delle 4 fabbriche tessili di Lawrence, Massachusetts. Forte e inventiva la partecipazione femminile allo sciopero. Le donne (che l'IWW difende e organizza assieme ai non-specializzati) prendono parte ai picchetti davanti alle fabbriche per impedire l'ingresso ai crumiri, e parlano nelle assemblee. Esse costituiscono con i bambini la metà circa della forza-lavoro delle fabbriche tessili di Lawrence. Partecipano alla lotta anche le donne che non lavorano, mogli di operai che devono mandare avanti la famiglia con un salario di 6 dollari alla settimana. Per meglio resistere alla pressione e ai ricatti padronali i militanti dell'IWW organizzano l'assistenza dei bambini e il loro trasferimento presso i simpatizzanti delle altre città. Il freddo e la fame dell'inverno rendono necessaria l'evacuazione dei bambini delle famiglie operaie, ma la polizia si scatena brutalmente sulle madri che accompagnano i bambini alla stazione: le donne sono picchiate bestialmente e rinchiuse in prigione sotto l'accusa di negligenza e scarsa sorveglianza dei figli. (La consegna bambini ai simpatizzanti di altre città per meglio continuare la lotta era già stata  adottata in Italia nel 1908 durante lo sciopero dei braccianti nelle campagne del parmense: l'IWW può disporre di esperienze di lotta internazionale grazie alla presenza a Lawrence di 20.000 emigrati europei, russi, siriani, armeni, lituani, franco-canadesi ed ebrei orientali.) nello sciopero di Lawrence che trova espressione la famosa richiesta di una diversa qualità della vita, al di là delle necessarie rivendicazioni economiche. Un

gruppo di giovani operaie di picchetto ai cancelli di una fabbrica issa per la prima  volta uno striscione con la frase che entrerà nel patrimonio ideale del movimento operaio americano: «We want bread and roses too» (Vogliamo il pane ma  anche le rose). Qualificano lo sciopero la posizione di guida assunta dall'IWW (che fa da consigliere al Comitato di sciopero - 50 operai di ogni razza, nazionalità e lingua che si riuniscono ogni mattina per deliberare piani di lotta sottoposti  poi alle assemblee degli scioperanti per il voto finale) e in particolare la presenza di rivoluzionari di formazione anarco-sindacalista. Da New York giungono a Lawrence, chiamati come consiglieri, Joseph J. Ettor, membro del General Executive Board dell'IWW, e l'anarchico  italiano Arturo Giovannitti anch'egli dell'IWW. Ettor viene  eletto presidente dello Strike Committee il 14 pomeriggio. Il 29 alle 6.30  del mattino una dimostrazione di lavoratori viene attaccata dalla polizia e dalla milizia; 50 picchiatori assoldati dai proprietari e dal comune sfasciano i vetri dei tram. In serata durante uno scontro tra scioperanti e polizia, un'operaia italiana in sciopero, Anna Lo Pizzo, resta uccisa da una revolverata. Gli operai sostengono che l'uccisore è un poliziotto, Oscar Benoit, ma le autorità arrestano  Ettor e Giovannitti, che si trovavano altrove, come ispiratori del delitto. - Il Socialist Party of America decide l'espulsione di chi (come a Lawrence) pratica o difende il metodo del sabotaggio nella lotta sindacale. La decisione provoca proteste e dissensi nella sinistra americana, salvo che nelle grandi centrali sindacali che  hanno abbandonato all'IWW lo sciopero di  Lawrence. -



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