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giovedì 21 marzo 2024

Criticare la tecnologia

La tecnologia non nasce dal nulla, indipendentemente dalle relazioni sociali vigenti nella società in cui si sviluppa. Essa è il prodotto di un contesto, che inevitabilmente rifletterà. Ecco perché l'affermazione che la tecnologia di per sé sia neutrale non ha alcun fondamento. Non può essere più neutrale degli altri sistemi sviluppati per mantenere l'ordine vigente: governo, scambio dei beni, matrimonio e famiglia, proprietà privata. Pertanto una seria analisi rivoluzionaria deve necessariamente includere una valutazione critica della tecnologia. Per tecnologia non intendiamo  soltanto gli strumenti, le macchine né "l'insieme  delle macchine", ma piuttosto un sistema integrato di tecniche, macchinari, persone e materiali designati a riprodurre le relazioni sociali che prolungano e sviluppano la sua  esistenza. Per essere chiari fin dall'inizio, non stiamo dicendo che la tecnologia produca relazioni sociali, ma che sia designata per riprodurle in accordo alle necessità del sistema vigente. 

Criticare la tecnologia significa considerare la sua struttura generale, vedendola non semplicemente come un insieme di macchinari ma come una relazione sociale, un sistema; significa capire che uno strumento tecnologico riflette la società che lo produce, e che la sua introduzione modifica le relazioni tra gli individui. Criticare la tecnologia significa rifiutarsi di subordinare l'attività umana al profitto.


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