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giovedì 21 marzo 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XII

1914-1915 

Per incarico del governo francese, Marcel Cachin, leader della sinistra bellicista, fornisce fondi a Benito Mussolini. Dalle iniziali posizioni socialiste e filo-anarcoidi, Mussolini è passato all'interventismo al fianco della Francia. Cachin, che denigrerà Lenin nel 1917 per esaltarlo nel 1920, diventerà uno stalinista a tutta prova.

1915 

24 gennaio - A Pisa anarchici di tutta Italia si dichiarano con fermezza contro la guerra e ogni tentazione di intervento a fianco di uno dei due campi capitalistici che stanno insanguinando il mondo. Febbraio - L'olandese Ferdinand Domela Nieuwenhuis, Errico Malatesta, il francese Louis Lecoin, l'inglese Thomas Keell e altri anarchici firmano un manifesto contro  la guerra.  

24 maggio - L'Italia dichiara guerra all'Austria. Torino è l'unica grande città italiana a rivoltarsi all'intervento in guerra, innalzando le  barricate. 

19 novembre - Esecuzione di Joe Hill, operaio, cantastorie sociale e militante  dell'IWW. Nato a Gavle (Svezia) il 7 ottobre 1879, Joseph Hillstrom (vero nome:Joel Hagglund) raggiunge New York City nel 1902, lavora in fabbriche e miniere, in fattorie e nei docks del «fronte del porto» mentre viaggia da New York a San Pedro, California. Qui si unisce agli Industrial Workers of the World. Nel 1913 torna all'est viaggiando su carri merci delle ferrovie, e si ferma a lavorare e svolgere attività anarco-sindacalista nelle miniere dello Utah. In questo Stato viene arrestato (gennaio 1914), processato e condannato a morte sotto l'imputazione di avere ucciso un droghiere di Salt Lake City. Sensibile poeta dei conflitti di lavoro e dei sentimenti  più delicati come l'amore  e l'amicizia, Joe Hill è un attivo militante ma detesta la violenza contro i suoi simili. L'accusa di furto e omicidio è quindi  palesamente infondata. Ma le autorità vogliono colpire un operaio «vagabondo», un cantastorie che rincuora ed eterna le lotte del proletariato, il militante di un sindacato che ha preso risolutamente posizione contro la guerra coerentemente con i sentimenti della solidarietà internazionalista propri del socialismo. Joe Hill è un povero emigrante, un oratore improvvisato, semplice ma tenace durante scioperi e picchettaggi, un poeta-operaio e quindi un testimone scomodo della brutalità di un potere che vede nell'intervento nella guerra la possibilità di giganteschi affari mascherati di «difesa della democrazia» (come accadrà anche nella seconda guerra mondiale). Joe Hill deve quindi morire, e a nulla valgono le testimonianze e le prove della sua innocenza, le proteste di migliaia di simpatizzanti e l'appello alla clemenza di notabili del sindacalismo ufficiale (come Samuel Gompers, presidente dell'American Federation of Labor) e dell'ambasciata svedese: Joe viene fucilato in una fredda mattina di  novembre, mentre il suo nome corre di bocca in bocca e la sua figura già entra nella leggenda, tra i martiri del movimento operaio americano. Joe Hill, con il suo «vagabondare» e le sue canzoni e il sogno di una  nuova fraternità, rappresenta una tipica figura di attivista dell'IWW, un militante complessivo che anticipa molti temi della campagna per i diritti civili del decennio 1960, come pure lo spirito della Nuova Sinistra (militanza di base, creatività, comunismo  libertario e antiburocratico ecc.). 

28 novembre - Muore nel manicomio di Nocera Inferiore (ove già era deceduto Carlo Cafiero), Emilio Covelli, animatore del movimento  anarchico dai tempi della Prima Internazionale. 

1916 

Cinque lavoratori aderenti all'IWW  vengono massacrati a Everett (Washington) a colpi di fucile dalla polizia. Il massacro avviene a sangue freddo, nel clima d'isterismo patriottardo creato dall'entrata in guerra degli USA  e dall'opposizione alla partecipazione al conflitto da parte dell'IWW, che riesce a sopravvivere solo con un'incessante guerriglia. 

Febbraio - Appare un manifesto firmato da Kropotkin, Varlaam Cerkessov, Guillaume, Jean Grave, Charles  Malato, Christian Cornelissen e altri 10 esponenti dell'anarchismo «professorale» (in genere sono studiosi positivisti-scientisti). La «dichiarazione dei sedici», facendo eco ai giornali bellicisti che chiedono che la guerra continui fino all'annientamento della Germania, si pronuncia contro  ogni idea di pace prematura. 



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