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giovedì 9 gennaio 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte L

1946 

Marzo - L'Unione Spartaco e dissidenti della FAI danno vita alla Federazione libertaria italiana. Il giornale "L'Internazionale" diventa il suo organo. La FU I confluirà, dopo la scissione di Palazzo Barberini (rottura tra Saragat e Nenni), nel Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, saragattiano, di tendenza filo-occidentale. 

1947 

17 novembre - Muore esule al Messico Victor Serge (nome di battaglia di Viktor Kibalcic), nato nel 1890 a Bruxelles da famiglia russo-polacca (il padre era uno studioso anti-zarista fuggito in Occidente, la madre, di piccola nobiltà polacca, aveva abbandonato   la vita borghese di Pietroburgo per andare a studiare a Ginevra). Il piccolo Victor aveva peregrinato coi genitori sulle vie del mondo tra  Londra, Parigi, la Svizzera e il Belgio. Aveva conosciuto la fame nella malinconica via di Whitechapel, luogo d'incontro londinese degli anarchici e dei rivoluzionari russi, nella Parigi della cosiddetta belle époque, in un sobborgo di minatori a Liegi. Il suo fratello minore mori di fame in Belgio; Serge si salvò perché il padre ottenne la nomina all'Istituto di anatomia dell'Università di Bruxelles. In una strada provinciale di Bruxelles attaccò briga e fece conoscenza con un ragazzino occhialuto che morirà sulla ghigliottina a vent'anni, coinvolto nei misfatti della banda Bonnot: Raymond Callemin, noto alle cronache criminali del 1912-13 come Raymond-la-scienza per la sua passione scientista di marca positivista. Raymond è allora un ragazzo che campa facendo tutti i mestieri: assieme i due scoprono il mondo delle letture, delle evasioni, e più avanti, della lotta di classe, delle battaglie di strada, delle viltà sindacaliste e della rivolta. A Parigi Victor, metà operaio metà intellettuale, diventa un rivoluzionario, Raymond dapprima un anarchico individualista, poi un bandito. Si lasciano, ma quando la banda  Bonnot  viene sgominata, anche Serge deve farsi 5 anni di carcere per le idee anarchiche che professa. Dal «mondo senza evasione possibile» del 1906-1912 Serge ha la forza di uscire trovando una ragione di vivere: la vittoria della rivoluzione. Scarcerato, è a Barcellona nel 1917; aderisce alla CNT, adotta il nome di Victor Serge, si batte nel Comité Obrero, vive l'angoscia e l'entusiasmo della guerra, del dopoguerra e dell'attesa del nuovo scatenata in Spagna e nel mondo dalla rivoluzione russa. Sconfitta l'insurrezione anarchica, internato in Francia, raggiunge Pietrogrado nel gennaio del 1919, aderisce al comunismo senza rinunciare del tutto alle sue  intime convinzioni libertarie, combatte per l'edificazione del socialismo accanto a Lenin, Zinoviev, Trotzki di cui condivide la sorte dopo la morte di Lenin. Vive al fianco del vecchio  rivoluzionario gli anni della rivoluzione nel vicolo cieco dal 1926 al 1928, lottando con l'opposizione di sinistra, trotzkista e operaia, contro la dittatura burocratica di Stalin. Vive dal 1928 al 1933 gli anni di resistenza alla controrivoluzione staliniana, le provocazioni poliziesche e lo strangolamento  dell'Opposizione. Arrestato nel 1933, deportato in  Siberia, viene liberato nel 1935 per intervento di Salvemini, di Romain Rolland e di altri progressisti riuniti in un congresso di scrittori. Deportato in Occidente, ritrova la Parigi delle lotte giovanili. Boicottato dai comunisti, per campare fa il correttore di bozze: è un operaio della penna, come in gioventù. Si dedica alla lotta instancabile contro il fascismo e lo stalinismo; dopo l'invasione della Francia da parte dell'esercito hitleriano, riesce (1941) a fuggire al Messico. Nato politicamente nell'anarco-sindacalismo, Serge dal   bolscevismo ritorna all'anarco-sindacalismo. Durante l'inverno 1937-38  lui, Max Eastman, Boris Souvarine, Ciliga e altri ex comunisti  e filo anarchici sollevarono la questione della responsabilità di Trotzki nella repressione  di Kronstadt nel 1921. Fu un tentativo di scoprire dove e quando esattamente si era manifestata  nel  bolscevismo la malattia mortale che aveva dato origine allo stalinismo. Anche Serge rimprovera a Trotzki di non avere rotto con il bolscevismo;  ma conserva del grande leader rivoluzionario un ricordo rispettoso che lo indurrà a collaborare tra il 1942 e il 1946 con Natalia Sedova  (vedova di Trotzki assassinato da un sicario staliniano nel 1940) alla stesura di Vita e morte di Trotzki (Parigi 1951). Oltre ad articoli e saggi politici, ha pubblicato numerosi romanzi, tra cui Anni spietati, e le importanti opere di carattere politico Gli anarchici e l'esperienza della rivoluzione russa, Memorie di un rivoluzionario 1901-1941 e L'anno primo della rivoluzione  russa



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