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giovedì 18 settembre 2014

I veri padroni del mondo


I veri padroni del mondo non sono più i governi, ma i dirigenti di gruppi multinazionali finanziari o industriali, e di istituzioni internazionali opache (Fmi, Banca Mondiale, Ocse, Wto, banche centrali). Il potere di queste organizzazioni viene esercitato su una dimensione planetaria, il peso delle multinazionali nei flussi finanziari ha da tempo superato quello degli Stati, sono organizzazioni assai  più ricche degli Stati stessi, e allo stesso tempo fonte finanziaria degli stessi partiti politici di ogni tendenza che compongono  le organizzazioni politiche e i governi di tutti gli stati. Organizzazioni al di sopra delle leggi e della politica, al di sopra della "democrazia" di ogni forma di proclamata "democrazia".
D'altra parte la democrazia da tempo ha cessato di essere una realtà, la democrazia è una finzione una presa in giro. una farsa che sta trasformando tutt 'l'esistente in tragedia.
I responsabili delle organizzazioni non sono eletti, e le popolazioni "il pubblico" non viene informato sulle loro decisioni. Il margine d’azione dei singoli stati è del tutto condizionato da accordi economici internazionali per i quali i cittadini non sono stati né informati nè tantomeno considerati: semplice carne da macello. Tutti questi trattati  (Gatt, Omc, Ami, Ntm, Nafta) hanno un unico scopo: trasferire il potere degli Stati verso queste organizzazioni tramite un processo chiamato “mondializzazione”.
Una sospensione proclamata dei sistemi democratici avrebbe senz’altro provocato una resistenza, una reazione. Ecco perché vengono mantenute queste rappresentazioni di facciata. I cittadini continuano a votare, ma il loro voto è privo di senso, di importanza, non determina alcun che, non c’è più nulla da decidere, è all'evidenza di tutti che i programmi politici della  “destra” e della “sinistra” si assomigliano sempre di più, si sovrappongono, sono indistinguibili in tutti i paesi occidentali.
Il piatto che ci è servito è una  “nuova schiavitù”, il contorno può essere o piccante di destra, o agro-dolce di sinistra come la rappresentazione/farsa del momento propone.

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