Kropotkin afferma che il mutuo appoggio tra gli individui è un fatto della più alta importanza per il perpetuarsi della vita, per la conservazione di ogni specie e per il suo superiore sviluppo, anzi è il fatto dominante in natura, per cui vi sono migliori probabilità di sopravvivenza per quelli che sanno meglio aiutarsi nella lotta per la vita. La solidarietà tra gli esseri viventi è una legge della natura ed un fattore dell’evoluzione progressiva, tanto da poter dire che la guerra di ciascuno contro tutti non è la legge della natura.
Kropotkin ha cura di precisare, naturalmente, che l’aiuto reciproco all’interno di ogni specie non costituisce il fattore dell’evoluzione, ma uno dei principali fattori; esso è una legge della natura quanto la lotta, e a differenza di Darwin e del darwinismo, nega che il conflitto tra gli individui all’interno della stessa specie costituisca la condizione generale dell’evoluzione, anche se ammette l’esistenza del conflitto tra le specie.
Kropotkin quindi vede una correlazione strettissima tra la pratica del mutuo appoggio e la tendenza associativa, nel senso che queste forme sono aspetti di un’unica realtà: quella della vita in generale. La vita animale è di per se stessa eminentemente sociale. L’associazione è la regola, la legge della natura perché si riscontra in tutti i gradi dell’evoluzione, essendo all’origine stessa dell’evoluzione nel regno animale, tanto da delinearsi come l’arma più potente nella lotta per la vita, intesa nel senso più largo del termine. Ugualmente la vita umana risponde alla medesima tendenza. Poiché non esiste soluzione di continuità tra il regno animale e quello umano, ne deriva che in quest’ultimo l’associazione, oltre ad assumere le stesse funzioni, diventa più cosciente. Essa perde il carattere semplicemente fisico, cessa di essere unicamente istintiva, diventa ragionata.
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