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lunedì 27 luglio 2020

L’EGOISMO – Max Stirner


L’egoismo cui fa riferimento Stirner, tuttavia, non va inteso nel senso più comune e basso del termine, ma proprio nel senso di una nuova consapevolezza individuale: la consapevolezza di essere padroni di se stessi e di poter disporre liberamente delle proprie facoltà e potenzialità, senza dover rendere conto a qualche presunto valore universale che abbia la pretesa di porsi come ideale verso cui gli individui dovrebbero aspirare. Inoltre, la consapevolezza dell’egoismo, che consiste poi nella consapevolezza della propria unicità, del proprio essere in-fondati, del non avere un’essenza umana da realizzare, una volta generalizzata, porterebbe secondo Stirner a una condizione che definisce di uguale disuguaglianza, dove ogni singolo individuo, oltre a essere consapevole della propria unicità, è consapevole anche dell’unicità di ogni altro singolo individuo, di modo che si arriverebbe a riconoscere a tutti gli individui un uguale valore assoluto. In questo senso, l’egoismo di Stirner si configura quale nuovo paradigma esistenziale alternativo a quello idealistico; un paradigma per il quale i rapporti tra individui non saranno più di tipo gerarchico, cioè rapporti obbligati di sfruttamento, ma saranno rapporti caratterizzati dal reciproco interesse, dalla libera scelta, rapporti diretti, cioè non mediati da alcuna presunta idea superiore, prima fra tutte l’idea di Dio e dello Stato. Solo in questo modo, secondo Stirner, potranno darsi le condizioni affinché ogni singolo individuo possa sviluppare le proprie potenzialità e si raggiungeranno i presupposti per una vita che non sia più di tipo rinunciatario, alle dipendenze di un qualsiasi ideale, ma che sia invece libera e gioiosa. Rispetto a quest’ultimo punto, anche se non mancano alcune indicazioni, Stirner non fornisce istruzioni concrete su come dovrà configurarsi tale nuovo modello di vita, e non lo fa proprio perché non si ha a che fare con un modello: il suo infatti non è un progetto politico né una nuova utopia, ma tematizza solamente un diverso modo di intendere le relazioni tra individui, vale a dire in modo appunto non più gerarchico ma orizzontale, di reciprocità. In questo senso il valore ancora del tutto attuale di quest’opera risiede nel fatto che la sua critica al sistema idealistico, cioè a un sistema di valori ritenuti fondamento dell’esistenza, può benissimo essere applicata a qualsivoglia ordinamento politico e sociale, con tutte le implicazioni che tale critica comporta. e inoltre, allo stesso tempo, quest’opera suggerisce la possibilità di un’alternativa, un’alternativa tutta da costruire, ma che a ogni modo può sempre fungere da orizzonte, in modo da orientare le nostre scelte.

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