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giovedì 15 aprile 2021

Nasce una nuova figura nel mondo che sta cambiando

Il mondo sta cambiando, dovremo deciderci ad abbandonare   senza riserve i concetti fondamentali attraverso cui abbiamo finora rappresentato i soggetti del politico: l'uomo e il cittadino coi loro diritti, ma anche il popolo sovrano, il lavoratore, eccetera, e a ricostruire la nostra filosofia politica a partire da una nuova figura. O meglio, una figura la quale sarà la fusione tra rifugiato, fuggiasco, fuggitivo, "traditore", disertore, scopritore e creatore. a prassi del rifugiarsi come pratica non definitoria, pratica dell'imbastardimento, ossia come creazione. Colui che si rifugia non possiede un territorio definito ma abita le frontiere. Fugge, scopre e crea. Ci sono dunque delle analogie tra il rifugiato che trasgredisce il confine e il rivoluzionario che trasgredisce le frontiere attraversandole e meticciandole. 

La trasgressione dei confini esistenti e la contestazione degli stessi possono ispirare una nuova forma di cittadinanza, che permetta la  coabitazione di diversi, che consenta alle singolarità di fare comunità senza rivendicare un'identità, e agli uomini di co-appartenere senza una rappresentabile condizione di appartenenza. 

Così come i mondi, anche i nostri luoghi di enunciazione interiore hanno le proprie geografie. Le transculture non temono nessuna geografia. La ricerca dei continenti inesplorati deve portare tino alla vertigine in cui ribolle la materialità e l'immaterialità della vita, come ci hanno insegnato i surrealisti. Ci deve essere una biologia per scatenare le forze degli esseri, e le relazioni tra loro, senza usare le inservibili pratiche della vecchia politica, così come c'è, nella medicina cinese, una tecnica per guarire parti del corpo, toccando  punti sull'estensione del corpo stesso, lontani dalle parti da curare.


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