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giovedì 2 settembre 2021

ALPHABET CITY – Amos Poe

In Alphabet City, uno dei quartieri suburbani di New York, lo spaccio della droga è monopolio di un certo Gino, che si avvale, strada per strada, di vari distributori di medio calibro. Così Johnny fa il buono e cattivo tempo sulla intera strada assegnatagli, dove a sua volta ha amici e piccoli spacciatori. Il clima generale è di oppressione, violenza e miseria. Gino chiede a Johnny di bruciare il palazzo in cui vive sua madre, per ricevere i soldi dell'assicurazione. Johnny parla con la madre, ma questa si rifiuta di andarsene. La sorella di Johnny, Sophia, pensa soltanto a divertirsi e non si rende conto della gravità della situazione. Johnny non può ubbidire, e capisce che finalmente è arrivata l'ora di lasciare Alphabet City per sempre: non è lì che vuol restare. Torna al Village e spiega alla moglie Angie che le cose si stanno mettendo male e che bisogna lasciare la città immediatamente. Mentre Angie prepara il bambino per la partenza, Johnny scende ad Alphabet City per compiere per l'ultima volta il suo giro notturno. Gino intuendo la sua fuga, gli manda due killer per farlo fuori, ma Johnny li elimina, e grazie al provvidenziale intervento di un amico, Gino cade ucciso e Johnny e famiglia partono a razzo verso un avvenire più pulito e libero.

Alphabet City è una “città” di cinquantasei isolati. Si trova nella parte sud-est di Manhattan, il più importante dei cinque borghi in cui si divide New York. Prende il nome dalle quattro avenues in cui è suddivisa: A, B, C, D. È abitata in massima parte da immigrati di lingua spagnola. Negli ultimi anni, a causa dei bassi affitti, molti giovani vi si sono trasferiti. Alphabet City è nota in tutto lo stato per ospitare il più grande spaccio di eroina di New York. A causa di questo mercato Alphabetland è terra bruciata: gli edifici crollano e nessuno li ripara, i proprietari bruciano le case per incassare le assicurazioni, i delinquenti e i ricercati vi si rifugiano, la gente ha paura di andarvici. Ma la città dell'alfabeto è anche terra di artisti marginali, pittori di graffiti, breakers dancers, bande di rumoristi e gallerie emergenti. Uno dei punti di forza del film è costituito dalla precipitosa velocità con cui hanno luogo le scene d'azione. In queste scene sembra di assistere ad una costante accelerazione spettacolare, tanto simile allo spirito della metropoli americana in cui il film è ambientato. È un elemento visceralmente newyorkese, incarnato nei suoi abitanti, nei lavori che queste persone fanno, nella musica che ascoltano, nei ritmi delle loro vite, nella cocaina che è la droga più abusata di Manhattan. Alphabet City parla di tutto ciò e lo fa sul posto. Il club in cui Johnny spaccia la sua merce ai ricchi è un reale ritrovo della borghesia culturale newyorkese (l'Area Club). Così come del resto gli edifici diroccati, gli spiazzi coperti di macerie, le case semidistrutte abitate da immigrati portoricani, i fuochi accesi nelle strade, la polizia alla ricerca di delinquenti, non appartengono solo alla finzione sullo schermo, ma hanno costituito il fascino delle quasi tre settimane di riprese notturne tra le strade di Alphabet City, in un delirante gioco di slittamenti tra realtà e finzione. Nessuno dei presenti dimenticherà ad esempio il centinaio di spettatori portoricani da tenere alla larga fino alle quattro del mattino, così come la paura di finire nell'isolato sbagliato dove tutto ciò che un blocco di palazzi più in là era finzione filmica, lì invece diventava terribile disgregazione metropolitana. Ma, un mese dopo la fine delle riprese, arriva la notizia bomba: stanno ripulendo Alphabetland. Spinti dagli interessi dei proprietari dei palazzi e da quelli dei politici in anno di elezioni, centinaia di poliziotti hanno cambiato per sempre il volto della città dell'alfabeto: gli spacciatori sono stati cacciati, i progetti per la ricostruzione sono stati approvati e Alphabet City è diventato a sua insaputa un documento storico.



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