Piotr Kropotkin appartiene a principesca famiglia russa, discendente in linea retta dagli antichi principi feudatari della casa reale di Rurigo. Nella sua qualità di nobile imparentato colla Corte, fu ammesso agli studi nell'imperial collegio, detto dei Paggi, ove terminò il suo corso nel 1861. Avrebbe potuto allora entrare alla Corte degli Czar, e percorrere ivi, negli agi e nelle facili soddisfazioni della superba vita cortigiana, una splendida carriera. Ma lo studioso vinse in lui l'aristocratico. Ed eccolo, appena terminati i suoi studi giovanili, partir per la gelida Siberia a compiere nuovi studi di geologia, servendo anche come ufficiale, in un reggimento di cosacchi. Trascorse colà vari anni, prendendo parte a diverse spedizioni scientifiche, e acquistando profonde e vaste cognizioni che poi gli furono utili ne' suoi lavori di collaborazione col compagno, l'insigne geografo Eliseo Réclus. Tornato a Pietroburgo, Pietro Kropotkin fu subito nominato membro e segretario della Società Geografica Russa, e in tale qualità compì molti lavori scientifici rinomatissimi, e diede principio alla sua opera colossale sui ghiacciai della Finlandia, opera che doveva poi terminare in prigione, nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo. Scoppiata l'insurrezione della Polonia, Kropotkin indignato del contegno barbaro del governo russo, diede le dimissioni da ufficiale dell'esercito. Nell'anno 1872 Kropotkin viaggiò, nel Belgio e nella Svizzera. Era appunto l'epoca in cui, specialmente in quest'ultimo paese, l'Internazionale faceva parlare di sè. Era avvenuta la celebre scissione fra Marx e Bakounine al Congresso dell'Aia, dopo che al Congresso di Berna gli anarchici avevano tracciate le linee generali del loro programma e della loro tattica, che respingeva ogni partecipazione all'azione politica che consolidasse la forma di Stato, cioè al Parlamentarismo. La Federazione Giurassiana era nel suo pieno vigore. Kropotkin, che già professava idee liberali ed avanzate, si trovò facilmente preso in quel movimento grandioso d'uomini e d'idee, e nel suo spirito aperto e scevro di preconcetti non tardò a farsi strada la concezione anarchica ch'egli accettò risolutamente, e alla cui propaganda si consacrò senza riserve. Infatti rientrato in Russia, eccolo partecipare a quel movimento rivoluzionario e far parte del gruppo dei «Ciakovzki», il più affine alle sue idee. Fu anzi incaricato di scrivere il programma di questo partito e della sua organizzazione. Non potendo resistere alla febbre dell'agitazione e della propaganda rivoluzionaria, eccolo fin da quell'anno istesso, 1872, nascondere il suo vero essere sotto le vesti d'operaio, partecipare alla vita dei lavoratori del distretto di Alessandro Newsky, e tenere una serie di conferenze clandestine in forma popolare, per sviluppare nella massa incosciente l'idea del socialismo libertario. Si faceva chiamare «Boradin» ed era così diventato lo spettro rosso della polizia russa, la quale dappertutto lo andava cercando, senza riuscire a mettergli le mani addosso. Finalmente l'anno seguente, 1873, per la delazione di un operaio vendutosi alla polizia, fu arrestato... E quale fu mai la sorpresa amara del governo, della polizia, e principalmente della Corte, quando si seppe che il temuto agitatore rivoluzionario «Boradin» non era che l'illustre scienziato, l'ex ufficiale, il principe Kropotkin, discendente di sangue reale e imparentato colla Corte stessa?
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