Translate

giovedì 10 novembre 2022

St. Imier 1872

Rimini - agosto 1872 - Risoluzione sul Consiglio Generale

Considerando,

Che la Conferenza di Londra (settembre 1871) ha tentato di imporre colla sua Risoluzione IX a tutta l'Associazione Internazionale de' Lavoratori una speciale dottrina autoritaria, ch'è quella propriamente del partito comunista tedesco,

Che il Consiglio Generale è stato promotore ed il sostenitore di tale fatto,

Che la detta dottrina dei comunisti autoritari è la negazione del sentimento rivoluzionario del proletario italiano,

Che il Consiglio Generale ha usato dei mezzi più indegni, come la calunnia e la mistificazione, al solo fine di ridurre tutta l'associazione internazionale alla unità della sua speciale dottrina comunista autoritaria,

La Conferenza dichiara solennemente innanzi a tutti i lavoratori del mondo, che fin da questo momento la Federazione italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori rompe ogni solidarietà col Consiglio Generale di Londra.

St. Imier - settembre 1872 - Risoluzione sull'azione politica del proletariato

Considerando:

che voler imporre al proletariato una linea di condotta o un programma politico uniforme, come la via unica che possa condurlo alla sua emancipazione sociale, è una pretesa tanto assurda quanto reazionaria;

che nessuno ha il diritto di privare le federazioni e sezioni autonome del diritto incontestabile di determinare da se stesse e seguire la linea di condotta politica che crederanno la migliore, e che ogni tentativo simile ci condurrebbe fatalmente al più rivoltante dogmatismo;

Considerando che ogni organizzazione politica non può essere altro che l'organizzazione del dominio a profitto d'una classe ed a detrimento delle masse, e che il proletariato, se volesse impadronirsi del potere, diventerebbe pure esso una classe dominante e sfruttante:

Il Congresso riunito a Saint-Imier dichiara:

1) che la distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato;

2) che ogni organizzazione d'un potere politico sedicente provvisorio e rivoluzionario per giungere a tale distruzione non può essere che un inganno di più e sarebbe così pericolosa per il proletariato come tutti i governi oggi esistenti;

3) che, respingendo ogni compromesso per giungere al compimento della Rivoluzione sociale, i proletari di tutti i paesi, devono stabilire, all'infuori di ogni politica borghese, la solidarietà dell'azione rivoluzionaria.

"L'Internazionale staccò gli operai dal seguito dei partiti borghesi e dette loro una coscienza di classe, un programma proprio, una politica propria; sollevò e discusse tutte le più valide questioni sociali ed elaborò tutto il socialismo moderno, che poi alcuni scrittori han preteso uscito dalla loro testa; fece tremare i potenti, suscitò le ardenti speranze degli oppressi, ispirò sacrifizii ed eroismi... e quando più sembrava destinata a seppellire la società capitalistica, si disfece e morì. "Io non dico che fu male. Se l'Internazionale fosse restata una semplice organizzazione di resistenza e non fosse stata agitata dalle tempeste del pensiero e dalle passioni di partito, sarebbe durata come durano le "Trade Unions" inglesi inutili e forse dannose alla causa della emancipazione umana. Meglio vale ch'essa sia morta gettando al vento semi fecondi: da essa infatti nacquero il movimento socialista e il movimento anarchico.”(E. Malatesta, su Umanità Nova, quotidiano anarchico, settembre 1922).


Nessun commento:

Posta un commento