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giovedì 2 novembre 2023

LUIGI FABBRI - Il periodo di formazione e gli anni del "Pensiero"

Fabbri entrò nel movimento anarchico giovanissimo, a soli diciassette anni, dopo aver attraversato una breve fase repubblicana. Determinante per l'adesione del giovane agli ideali libertari, fu la propaganda di un individualista di Recanati, Virgilio Condulmari, che lo indirizzò nei suoi primi passi con letture e discussioni. Dall'individualismo il giovane approdò ben presto, per evoluzione personale, a concezioni "armoniste" kropotkiniane. A questo punto nel 1897, quando già si era messo in evidenza come ribelle e aveva sperimentato il carcere, avvenne un fatto di importanza decisiva nella sua vita: l'incontro con Malatesta, che nascosto sotto falso nome, dirigeva ad Ancona il periodico L'Agitazione. Si creò immediatamente tra i due rivoluzionari un rapporto di amicizia e di collaborazione che sarebbe durato tutta la vita. In collaborazione con Pietro Gori, nel 1903 Fabbri fondava la rivista Il pensiero, che continuava ad uscire ininterrottamente fino al 1911, affermandosi ben presto come la più importante pubblicazione anarchica italiana dell'età giolittiana, "con un taglio ed uno spessore che non la faceva sfigurare a fronte di altre riviste coeve, come la Critica sociale di Turati, Il Socialismo di Ferri, la Rivista popolare di Colajanni, Il Divenire sociale di Leone" (5). Di notevole livello politico e culturale, Il Pensiero si avvaleva della collaborazione dei maggiori esponenti dell'anarchismo internazionale, oltreché dell'apporto di letterati ed artisti di una certa fama non anarchici, come Giovanni Cena, Rina Faccio (Sibilla Aleramo), Sem Benelli, Filiberto Scarpelli, il sociologo Roberto Michels, e altri. Sulle pagine della rivista, praticamente diretta dal solo Fabbri, a causa dei lunghi viaggi all'estero e delle precarie condizioni di salute di Gori, vennero dibattuti e sviluppati tutti i problemi di maggiore interesse coi quali il movimento libertario si trovava allora a fare i conti (individualismo, organizzazione, sindacalismo, libero pensiero, educazionismo, controllo delle nascite, ecc.). La rivista assolse a un compito fondamentale di chiarificazione e di orientamento, contribuendo potentemente a restituire al pensiero libertario il posto che gli spettava nella cultura politica del tempo.


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