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giovedì 9 novembre 2023

Ritorno parodistico al passato

Il crimine contro l’umanità è l’atto fondatore di un sistema economico che sfrutta l’uomo e la natura. Il corso millenario e sanguinoso della nostra storia lo conferma. Dopo essere giunta all’apice con il nazismo e lo stalinismo, la barbarie ha recuperato i suoi fronzoli democratici. Ai nostri giorni stagna e rifluisce come una risacca in un passato senza sbocco, ripetendosi in forma parodistica. È questo rimaneggiamento caricaturale che i gestori del presente si sforzano di mettere in scena. Li si vede invitarci beatamente allo spettacolo di un decadimento universale in cui si mescolano gulag sanitario, caccia allo straniero, messa a morte dei vecchi e degli inutili, distruzione delle specie, soffocamento delle coscienze, tempo militarizzato del coprifuoco, fabbrica dell’ignoranza, esortazione al sacrificio, al puritanesimo, alla delazione, alla colpevolezza. L’incompetenza degli sceneggiatori nominati non diminuisce in alcun modo l’attrazione delle folle per la maledizione contemplativa del disastro. Anzi! Milioni di creature ritornano docilmente alla cuccia, dove si riparano fino a diventare l’ombra di se stessi. I gestori del profitto sono arrivati al risultato che solo una reificazione assoluta avrebbe potuto pretendere: hanno fatto di noi degli esseri timorosi della morte al punto di rinunciare alla vita. (Raoul Vanelgem)


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