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giovedì 9 novembre 2023

Gli anni di Volontà e l'agitazione contro la guerra – Luigi Fabbri

L'esperienza del Pensiero, si esaurì proprio mentre si apriva nel paese un periodo agitato e convulso, caratterizzato da grandi lotte sociali, in parte dirette dai sindacalisti rivoluzionari e dagli anarchici confluiti nell'Unione Sindacale Italiana. Col rientro di Malatesta in Italia, nel 1913 iniziava ad uscire ad Ancona Volontà, che si proponeva di affiancare criticamente le agitazioni popolari indirizzandole verso uno sbocco coscientemente rivoluzionario. Il fallimento dei moti della Settimana Rossa (giugno 1914) che rappresentano il punto più alto di scontro sociale raggiunto fino a quel momento nella storia dell'Italia unita, e la nuova fuga di Malatesta attivamente ricercato dalla polizia, imposero a Fabbri l'assunzione in prima persona della responsabilità del giornale. Nuovi e drammatici problemi si affacciavano. Lo scoppio della guerra europea provocò nel paese una frattura tra interventisti e neutralisti, che divise lo stesso campo sovversivo. La grande maggioranza degli anarchici, con Fabbri in prima fila si schierò decisamente contro la guerra e lottò disperatamente per evitare un coinvolgimento dell'Italia. La guerra, egualmente dichiarata, comportò la sospensione di Volontà e di quasi tutti gli altri organi di stampa libertaria. L'attività antimilitarista rivoluzionaria proseguì tra notevoli difficoltà, clandestinamente, per tutta la durata del conflitto. A Fabbri si deve, tra l'altro, uno dei documenti politicamente più rilevanti di questo sforzo anti-bellico: il manifesto La guerra europea e gli anarchici, apparso a Torino nell'aprile 1916, a firma "Un gruppo di anarchici", in risposta al noto "Manifesto dei Sedici", pubblicato a Parigi da esponenti intellettuali di primo piano dell'anarchismo internazionale (Kropotkin, Cornelissen, Grave, ecc.), che si erano dichiarati favorevoli alla guerra a fianco dell'Intesa. Sempre a Torino, nell'aprile 1917, apparve "edito a cura del circolo operaio", in realtà scritto da Fabbri, il numero unico Eppur si muove!, la prima dichiarazione pubblica dell'anarchismo italiano sulla rivoluzione russa ("finalmente un fascio di luce viva e sfolgorante ha rotto all'improvviso, la fitta e buia nebbia di dolore e di sangue, di menzogna e di morte, che da ormai tre anni avvolge e uccide l'umanità").


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