STRATEGIA DEL RAGNO di Bernardo Bertolucci
È l’indagine di un giovane sulla morte del padre nel periodo fascista, vittima di una bomba che avrebbe dovuto uccidere Mussolini. Egli scoprirà sotto l’immagine dell’eroe, al quale il paese ha anche dedicato una statua ed una via, quella del traditore ucciso dai suoi compagni. Questi però per nascondere la triste verità lo hanno presentato come un martire ucciso dai sicari fascisti, ed anche il figlio, quando scoprirà la verità continuerà a nasconderla, convinto che la menzogna della leggenda sia politicamente più utile della verità storica. E la strategia del ragno sta proprio nell’impiego politico della storia, nel complotto in cui il traditore stesso, con la complicità degli amici, si trasforma in eroe. Alla fine, quando il protagonista cercherà di partire, sappiamo che nella stazione del paese non arriverà mai nessun treno e che egli sarà obbligato a restare per sempre in questo mondo, invischiato nella tela del passato, prigioniero in un paese immobile che ripudia la storia, cioè la vita.
Ispirandosi al racconto Tema dell’eroe e del Traditore di Borges e alla pittura di De Chirico, Bertolucci costruisce un puzzle di menzogna e verità, passato e presente in linea con il cinema d’autore di quegli anni (il film è del 1972).
Dopo una partenza sostanzialmente naturalistica che comprende anche i flash-back evocativi, il film procede sempre più in bilico tra realtà e irrealtà, tra impressionismo e surrealismo per sfociare alla fine in una dimensione onirica.
Non si tratta di una meditazione su fascismo e antifascismo considerati come un chiaro combattimento tra il buio e la luce: ma di una riflessione sul complotto, la menzogna, la vigliaccheria e il coraggio, sul traditore e sull’eroe. Il regista ci mostra l’immagine di un’Italia che dorme ai margini del vento della storia, questo vento che fa male ma che risveglia.
Qual'è la strategia del ragno? Intrappolare le proprie vittime nella sua tela vischiosa e indebolirle piano piano prima di digerirle enzimaticamente.
Nessun commento:
Posta un commento