L'uomo meccanicista e l'uomo mistico si muovono entrambi all'interno dei limiti e delle leggi mentali della loro civiltà piazzata sotto il segno di un confuso mescolarsi di macchine e di entità divine.
Non nego affatto l'esistenza di una vita psicologica inconscia perversa. Ai miei occhi, tuttavia, l'uomo fa parte del resto della natura. per questo la sua cattiveria s'integra in un sistema funzionale più vasto. Come tutte le altre funzioni più naturali, questo sistema ha un origine, una ragione, un fine. Poco importa sapere se l'uomo è profondamente buono o cattivo. La teologia morale non fa parte dei nostri obiettivi. Ci interessa, invece, il posto dell'uomo con le sue pulsioni buone e cattive nella natura tutta intera di cui esso è un frammento.
Quel che ci anima è il desiderio di conoscere le particolarità della regione nella quale contiamo montare le nostre tende scientifiche.
Nessun commento:
Posta un commento