Translate

giovedì 30 maggio 2019

BALDELLI GIOVANNI anarchico

Nasce a Milano il 22  maggio 1914, detto Basco, cameriere, muratore, carpentiere, taglialegna, insegnante di lingue. Trasferitosi ben presto con la famiglia a S. Primo di Magreglio (Co), dove il padre dirige un albergo, a 14 anni, nutrito della lettura di Tolstoi e  Rousseau e animato da sentimenti di repulsione nei confronti del fascismo, abbandona la scuola dedicandosi al lavoro dei campi, a Camate. Il timore che la sua insofferenza politica ed esistenziale attiri l'attenzione della polizia induce il padre a inviarlo in Francia, ufficialmente per ragioni di studio. Espatriato nell'ottobre 1929, Baldelli risiede a Parigi, lavorando come cameriere, muratore e carpentiere, fino al novembre 1932, con rientri di breve durata in Italia presso la famiglia nel 1930 e nel 1931. Quando, nel gennaio 1933, si stabilisce a Milano, occupato come carrellista presso il ristorante Biffi in Galleria, è già schedato come repubblicano antifascista. A Parigi, infatti, ha preso contatto con i fuorusciti repubblicani ed è entrato a far parte della società segreta "La Giovane Italia", fondata a Torino dal socialista unitario Alberico Molinari, rientrato in Italia nel 1921 dopo un soggiorno quasi ventennale negli USA. Diventa amico di Louis  Lecoin, uno dei principali esponenti dell'Union Anarchiste; partecipa a iniziative con i comunisti e con i trockijsti. Con il  nome di battaglia di "Basco" costituisce un nucleo operativo incaricato di introdurre in Italia e distribuire materiale antifascista. Arrestato nel marzo 1933 con "altre 26 persone, per complicità nella ricostituzione segreta del partito socialista", trascorre nove mesi in carcere a Roma, ma nel dicembre, grazie anche alle conoscenze del padre, ex ufficiale di artiglieria, è prosciolto dal Tribunale speciale e ritorna a Milano. Nel 1936, dopo aver prestato servizio militare nella Regia Artiglieria, consegue la maturità classica e l'anno seguente la licenza magistrale. Nel 1937 viene sorpreso in Galleria a distribuire volantini anarchici e fermato. Rilasciato è quasi costretto a lasciare l'Italia. Si stabilisce nel Surrey, a un'ottantina di chilometri da Londra, e inizia a insegnare latino e francese alla Frensham High School presso Farnham. Tra la fine del 1937 e l'agosto del 1939  comunque scrive per la pagine italiana di «SIA», "organe de la Solidarité internationale antifasciste". Segretario della LIDU, all'indomani dell'ingresso italiano in guerra nel giugno 1940, Baldelli subisce la sorte di circa 4.000 italiani, fascisti e antifascisti, e viene internato. Imbarcato alla volta del Canada sulla Arandora Star, una nave da crociera senza contrassegno della Croce Rossa e con tanto di filo spinato a bordo, salpata il 30 giugno con un carico di oltre 1.600 persone tra equipaggio, soldati, internati italiani e tedeschi e rifugiati ebrei compresi, nonché prigionieri di guerra tedeschi, Giovanni è fortunatamente in sopracoperta quando la nave, in rotta verso in nord dell'Irlanda, viene silurata da un U-Boot tedesco. Salvato, con pochi altri superstiti, dopo sei ore e mezza di  permanenza in mare da una nave da guerra canadese, viene trasferito in Scozia, dove sbarca il 3 luglio.
Ma già I'11 luglio è nuovamente reimbarcato sulla Dunera alla volta dell'Australia, con altri 2.100 deportati, e internato in un campo di lavoro. Per quattro anni si sposta da un campo all'altro e irriducibilmente ottimista, organizza  conferenze, competizioni sportive, circoli di studio e rappresentazioni teatrali. Liberato nel 1944, rimane un anno  in Australia come taglialegna, rientrando poi in Inghilterra, dove trova impiego come professore di latino in una scuola privata. Nel  frattempo collabora con articoli di ispirazione filosofica alla «Mense  de l'homme» di Lecoin, a «Freedom» e a «Volontà». Nel  1953 pubblica la sua prima raccolta di poesie in italiano, All'ombra del gufo. Accanto all'attività di insegnante, poeta e drammaturgo prosegue quella di militante anarchico. Nel 1958 presiede il Congresso anarchico internazionale, tenuto a Londra sul finire di luglio, e diventa segretario della International Anarchist  Commission, assolvendo tale funzione fino al 1966. Sempre nella seconda metà degli anni '50 scrive per «Volontà», «Seme  anarchico» di Torino, «Il Risveglio anarchico» di Ginevra e anche per «Critica sociale». Allo stesso periodo  appartengono gli inediti Beyond Religion and Irreligion e Man, Woman and death, nei quali Baldelli esamina, attraverso il contributo della filosofia, dell'antropologia e della psicanalisi, le radici profonde del suo essere anarchico. Tra il 1966 e il 1970 collabora a «Umanità  nova», con rubriche come L'angolo dello studioso, poi Elementi della conoscenza. Una sua lettera, a firma "John Gill", giunge nell'aprile del 1969 a sostenere le tesi di coloro che manifestavano perplessità nei confronti delle alleanze con i gruppi extraparlamentari di estrazione marxista. Nel 1971 e nel 1972 appare, nell'edizione americana e in quella inglese, Social-Anarchism, mentre il testo integrale di Not Revolution, but Liberation, di cui Baldelli pubblica diverse parti con il titolo Menzogne rivoluzionarie e ribellione sociale in «Volontà»  rimane inedito. Coerente sviluppo di un percorso politico ed esistenziale centrato sulla libertà e il rifiuto radicale del potere, l'anarchismo di Baldelli "non è un'ideologia di classe, non è per la lotta di classe, non è per nessuna classe in particolare, ma è per l'individuo", non è antidemocratico, ma combatte la democrazia quando non lo è abbastanza e perciò non può allearsi a forze antidemocratiche. Sempre su «Volontà» pubblica in questo periodo singoli capitoli di Perché non sono comunista, tuttora inedito nella  sua versione integrale. Chiusa la collaborazione con «Volontà», nel 1977 dà inizio a quella con «L'Internazionale», che prosegue fino alla sua morte. Muore a Southampton il 3 novembre 1986. 

Nessun commento:

Posta un commento