Se il vecchio grido di "morte agli sfruttatori!" non risuona più nei quartieri popolari è perché lascia il posto ad un altro grido, venuto dall'infanzia e da una passione più serena: "la vita prima di tutto!" Lasciate che si propaghi non nelle teste ma nei cuori e non ci sarà più da preoccuparsi dell'apatia in cui si arenano gli arcaismi della sottomissione e dell'insubordinazione.
La gioia di appartenere all'incessante rinnovamento della natura è il migliore antidoto agli obblighi quotidiani dello sfruttamento e dello snaturamento. E' il momento dell'innocenza in cui il bambino si rivela a se stesso, prima che l'educazione faccia pagare il piacere di nascere con l'obbligo di lavorare. In ciò sta il segreto che scioglie la catena dei rimorsi, sacrifici, malattie, frustrazioni e aggressività che il libero scambio dei sensi di colpa forgia anello per anello.
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