Nicaragua, 1986, località Zompopera: cinque civili cadono trucidati in un’imboscata tesa da una banda di contras. Potrebbe essere una notizia assolutamente ordinaria nella sporca guerra senza quartiere che gli Stati Uniti hanno promosso contro il governo sandinista di Managua, un massacro uguale a cento altri se non per un particolare: tre vittime sono europei impegnati in progetti di cooperazione internazionale. Questo cinico particolare fa in modo che il misfatto sia portato a conoscenza della pubblica opinione occidentale, la quale improvvisamente scopre che migliaia di europei sono corsi in aiuto della giovane rivoluzione nicaraguense. Qui non vogliamo dare un giudizio su cosa è stato il sandinismo, ma solo parlare di una storia poco nota che merita di essere conosciuta. Tra i corpi allineati su un tavolaccio dentro la sede della C.S.T. (il sindacato sandinista) di Matagalpa, c’è quello completamente sfigurato di un giovane libertario francese: Joël Fieux. Originario di Lons-le-Saunier, dal 1977 al 1980 ha frequentato gli ambienti anarchici lionesi sino a quando, venuto a conoscenza della grande campagna di alfabetizzazione in atto nel Paese centroamericano, decide di partire non come i tanti «turisti della rivoluzione » (categoria di persone che disprezzerà sempre profondamente), ma in cerca di una radicalizzazione del suo cammino rivoluzionario. Un percorso che lo porta sempre più ad identificarsi con le sorti di quel popolo: si naturalizza nicaraguense, sposa una donna di Matagalpa, lavora per il Comitato Regionale del F.S.L.N. e per Radio Insurrección. Una scelta di vita militante, a tutto campo, che lo trova spesso in aperto contrasto con alcuni dei suoi vecchi compagni di Lione che, come molti altri in Europa, si stanno domandando se per caso il Nicaragua sandinista non stia scivolando nel consueto percorso involutivo autoritario che potrebbe portare il Paese a diventare una seconda Cuba nell’orbita sovietica.
D’altronde sono gli anni del crepuscolo brezneviano, di Reagan e dell’Impero del Male, di Grenada; l’ultimo decennio di contrapposizione frontale tra i due blocchi con gli spazi di non allineamento ridotti al lumicino. Fieux rigetta ogni attendismo e gioca fino in fondo la carta rivoluzionaria, coscientemente, coerentemente, ma in modo assolutamente non fanatico: nelle sue lettere non nasconde le debolezze del Fronte Sandinista e anzi deride il culto della personalità, il caudillismo latente, ammettendo senza remore le immense difficoltà economiche nelle quali si dibatte la rivoluzione. Tuttavia invita sempre i compagni francesi a contestualizzare la situazione, una situazione disperata, propria di una nazione azzerata dalla dittatura somozista e dai grandi latifondisti, dilaniata da una guerra civile generosamente finanziata dagli americani che, attraverso la CIA, si preoccupano di stampare simpatici manualetti per familiarizzare i controrivoluzionari alle tecniche del terrore di massa. Proprio all’interno di questa realtà bisogna leggere l’attivismo incondizionato di Fieux, teso a contribuire all’autodeterminazione del popolo nicaraguense prima ancora di qualsiasi considerazione ideologica, che pure non manca nei suoi scritti come appare chiaro in questa specie di scherzoso sincretismo politico che vorrebbe vedere in suo figlio: «…un sandinosponti-libertarocommuniste-proalbanais-tendance castro-guévaristeexterminateur-debureaucrates-et-decontras…». Ed invece furono proprio i contras ad ammazzarlo in una strada fangosa mentre lavorava ad un progetto di potabilizzazione delle acque per i campesiños di Wiwili.
Questa piccola storia poco nota è narrata da un libretto che i suoi amici e compagni lionesi gli hanno voluto dedicare: "Joël Fieux, Paroles et Ecrits, Atelier de Création Libertaire, Lyon, 1987".
DICEMBRE
Piccoli semi di letteratura rock in libreria. Carl Belz pubblica la sua Story Of Rock Lillian Roxon compila la prima Rock Encyclopedia.
Paul Simon e Art Garfunkel dopo un anno lontano dai riflettori danno gli ultimi ritocchi per un disco che illuminerà il 1970: BRIDGE OVER TROUBLED WATER.
Jimi Hendrix chiude l'anno e inaugura il 1970 con quattro show al Fillmore East in cui presenta il suo nuovo complesso, la Band Of Gypsies, con il bassista Billy Cox e il batterista Buddy Miles, reduce dai disciolti Electric Flag. È un progetto di musica politica legata al movimento nero che non
soddisfa né Jimi né il suo management. Miles verrà liquidato presto, gli ultimi show della sua vita Hendrix li terrà con Billy Cox e ancora Mitch Mitchell.
Rottamazioni beat: Manfred Mann ha sciolto il suo storico gruppo e fondato i Manfred Mann Chapter III. Gli Small Faces abbreviano la sigla in Faces e ricominciano con un nuovo leader e frontman, Rod Stewart. Il primo disco insieme lo pubblicano nelle ultime settimane dell'anno a nome Rod Stewart — AN OLD RAINCOAT WON'T EVER LET YOY DOWN.
È stato un anno magro per il rock italiano, che dopo il beat e la (finta) psichedelia non ha ancora imboccato la strada del Progressive. Le Orme hanno esordito timidamente con AD GLORIAM, i Nomadi hanno evitato gli album pubblicando singoli poppeggianti come Vai via cosa vuoi e Mai come lei, nessuna. Al vertice della scena ci sono i New Trolls, che
hanno venduto bene SENZA ORARIO, SENZA BANDIERA e imposto una serie di canzoni memorabili: Una miniera, Sensazioni, Visioni, Davanti agli occhi miei.
Arlo Guthrie, il figlio hippie del grande Woody, chiude l'anno migliore della sua carriera con WASHINGTON COUNTRY, secondo album in pochi mesi dopo l'elogiatissimo RUNNING DOWN THE ROAD. Degli stessi mesi è anche la colonna sonora di Alice's Restaurant, il film che Arthur Penn ha ricavato dalla celebre canzone che ha lanciato l'intraprendente rampollo.
Le classifiche di fine anno in GB vedono un affollamento di mediocri nomi pop, dagli Archies a Kenny Rogers & The First Edition a Rolf Harris.
I Grammy Awards del marzo 1970 premieranno per il 1969 Aquarius/Let The Sunshine In dei 5th Dimension come "disco dell'anno", Games People Play di Joe South "canzone dell'anno" e il secondo Blood, Sweat & Tears “album dell'anno".
Quando scienza e tecnologia, da strumenti di oppressione e dominio quali sono, possono essere trasformati in strumenti disponibili alla forza liberatrice dell'immaginazione, allora è possibile pensare e realizzare un mondo modellato dalla sensibilità estetica.
La realizzazione della dimensione estetica dell'esistenza accomuna i movimenti di avanguardia artistici e politici contemporanei.
Su questo terreno pratica artistica e pratica politica risultano convergenti.
Oggi, infatti, agire politico vuoI dire creare forme autonome di esistenza, liberare la vita quotidiana, costruire come opere d'arte il tempo e lo spazio del nostro vivere.
Oggi praticare forme di antagonismo e di sovversione adeguate all'attuale modo di produzione post-industriale (che regola, condiziona, determina, domina e mette in
produzione tutti i singoli momenti della nostra esistenza) vuoI dire creare nuove forme di vita, vuoI dire assegnare ad ogni attimo, ad ogni azione della nostra giornata, un valore estetico.
Oggi ogni prassi antagonista deve necessariamente tendere alla riconquista della pienezza dell'esistenza attraverso l'azzeramento della distanza che separa la pratica
artistica dalla pratica di liberazione della vita quotidiana.
Sottrarre la nostra vita al dominio ed allo sfruttamento, al lavoro forzato ed al bisogno, alla mercificazione ed alla sopravvivenza significa non solo combattere contro questa forma della realtà, ma anche mettere in atto una realtà altra, mettere in atto forme e modi di vita differenti.
Significa immaginare una vita degna di essere vissuta e praticare questa immaginazione trasformando, subito, la forma, i modi, i tempi della nostra esistenza.
La nostra vita è unica, singolare, irripetibile. Essa può diventare l'unica e sola opera d'arte che valga davvero la pena di realizzare.
Dobbiamo imparare a stimarla come cosa rara. Dobbiamo imparare ad assegnare, ad ogni suo momento, il valore che merita. Non possiamo svenderla ad un padrone, buttarla via nella noia della sopravvivenza, mortificarla con il lavoro forzato e con la vuotezza in cui cercano di imprigionarla.
«Per spirito anarchico intendo quel sentimento largamente umano che aspira al bene di tutti, alla libertà ed alla giustizia per tutti, alla solidarietà ed all'amore fra tutti».
Detto in altri termini, l'anarchismo è prima di tutto un' etica che va al di là di ogni spiegazione razionale perché «è nato dalla rivolta morale contro le ingiustizie sociali». In quanto aspirazione umana verso la libertà universale, si pone oltre la necessità naturale, come ogni altra necessità storica o scientifica. L'anarchia infatti è una costruzione culturale e il concetto di libertà ne è la massima espressione, nel senso che testimonia la valenza tutta precaria e volontaria di tale conquista: «la libertà non si conquista e non si conserva se non attraverso lotte faticose e sacrifici crudeli, la libertà piena e completa è certamente la conquista essenziale, perché è la consacrazione della dignità umana».
In questo concetto di libertà come conquista, Malatesta rivela una visione dicotomica tra natura e cultura. La natura non è un luogo di armonia, bensì per molti versi un elemento ostile all'uomo, per cui questi è tanto più libero quanto più riesce a piegare le avversità esterne che lo circondano. Tale idea rivela il senso perfettamente anarchico della libertà come termine ultimo della storia. Infatti, l'uomo liberato dal principio di autorità, cioè l'uomo anarchico, «sta al culmine, non all' origine dell' evoluzione umana».
«Tutta la vita specificamente umana è lotta contro la natura esteriore, ed ogni progresso è adattamento, è superamento di una legge naturale.
Il concetto della libertà per tutti, che implica necessariamente il precetto che la libertà dell'uno è limitata dalla eguale libertà dell'altro, è concetto umano; è conquista, è vittoria, forse la più importante di tutte, dell'umanità contro la natura».
NOVEMBRE
Fugs in articulo mortis pubblicano BELLE OF AVENUE A.
Secondo album per David Bowie, non ancora Ziggy Stardust. Prodotto da Tony Visconti, in Gran Bretagna esce come DAVID BOWIE, negli Stati Uniti come MAN OF WORDS, MAN OF MUSIC.
Secondo disco dell'anno per i Pink Floyd: dopo la colonna sonora del film MORE, un doppio set studio/live dal misterioso titolo di UMMAGUMMA.
Secondo album degli Zeppelin, quello del tormentone Whole Lotta Love. Registrato in poche sedute, nei ritagli di tempo di un'annata passata quasi tutta on the road.
MONSTER degli Steppenwolf è il terzo album in pochi mesi della band di John Kay, una delle più belle realtà del nuovo rock duro made in America (Canada in questo caso).
Ian Hunter risponde a un annuncio del Melody Maker e diventa il nuovo cantante e frontman dei Silence, ribattezzati presto Mott The Hoople. Il primo album dovrebbe intitolarsi TALKING BEAR MOUNTAIN PICNIC MASSACRE DISASTER DYLAN BLUES ma finisce per chiamarsi solo MOTT THE HOOPLE.
Oleh oleh bandu bandong. Kevin Ayers debutta come solista con il delizioso JOY OF A TOY. I vecchi compagni Soft Machine ci sono tutti, oltre a David Bedford e altri amici.
Basta con la psichedelia, le nuove canzoni sono molto più
graffianti e politicizzate. I Jefferson Airplane diventano la band del movimento yippie di Abbey Hoffmann e Jerry Rubin con uno dei loro album più celebri, VOLUNTEERS.
DICEMBRE
Sangue e morte il 6 dicembre ad Altamont, California, nel corso di un free concert organizzato dai Rolling Stones nel tentativo di replicare Hyde Park in terra americana: un fan viene assassinato dal servizio d'ordine degli Hell's Angels mentre Jagger e i suoi sono sul palco. Dopo un evento del genere, assume un tono sinistro il titolo del nuovo album Stones in uscita poco prima di Natale: LET IT BLEED.
Al Coliseum di Londra, 14 dicembre, i Who mandano in delirio i fan con uno splendido show che comprende l'esecuzione integrale di Tommy. Sono le prove generali per la storica esibizione di Leeds, di lì a poche settimane.
Nella quiete di Woodstock, Van Morrison trae ispirazione per il suo prossimo capolavoro, MOONDANCE.
I primi pensieri del proletario sono la coscienza dello sfruttamento di cui è vittima e la rivolta contro questo sfruttamento. Ma la rivolta pure e semplice non ha senso; essa è priva di efficacia. Dal momento in cui ci sono degli sfruttati, ci sono dei ribelli. Questi ribelli hanno ucciso e si sono fatti uccidere; essi non hanno distrutto e neppure il più delle volte ottenuto un'attenuazione dello sfruttamento. Non è sufficiente sollevarsi contro un ordine sociale fondato sulla oppressione, bisogna cambiarlo, e non lo si può cambiare senza conoscerlo.
Ciò che il proletariato dove sopprimere non è lo sfruttamento in generale, bensì la forma specifica di sfruttamento che subisce: lo sfruttamento capitalistico. Bisogna che il proletariato conosca le caratteristiche di questo modo di sfruttamento, al fine di sapere che tipo di supporto offrire all'azione degli oppressi che vogliono liberarsi. A questo scopo si rende indispensabile una visione storica dei differenti modi di sfruttamento in rapporto le forme successive di produzione.
OTTOBRE
Janis Joplin insegue sogni di rhythm and blues con I GOT DEM OL’ KOZMIC BLUES, MAMA, il suo album più sofferto e incompreso. Il suo nuovo gruppo, Kozmic Blues Band (in origine Joplinaires), non arriverà tuttavia a fine anno.
La rivista Rolling Stone racconta per la prima volta la strana storia dei bootlegs, i dischi clandestini che cominciano a circolare proponendo incisioni inedite delle grandi stelle rock in anonime confezioni bianche senza etichetta e note. Il primo e più famoso è GREAT WHITE WONDER, doppio vinile di Bob Dylan con una selezione di pregiati furti dal suo archivio. Pubblica la fantomatica casa Rubber Dubber.
Sempre Rolling Stone recensisce (a firma T.M. Christian) un doppio LP di una ipotetica Deity Records, THE MASKED MARAUDERS, con una jam in Canada tra Lennon,
McCartney, Harrison e Dylan, prodotta da Al Kooper. E uno
scherzo che ne genera un altro, quando la Warner Bros. pubblica un LP con lo stesso titolo e seguendo la finta scaletta — caso cinico di un album che segue una recensione anziché precederla.
Si mette in moto la macchina Prog. I King Crimson licenziano il loro album d'esordio, quello leggendario con 21st Schizoid Man, e si spingono fino al n. 5 delle classifiche GB.
Un piccolo gioiello del folk revival britannico: BASKET OR LIGHT dei Pentangle.
Un altro revenant Alexander “Skip” Spence, ex Moby Grape. Esce il suo primo album "solo", registrato a Nashville dopo qualche settimana di galera per droga e sei mesi di ospedale psichiatrico. Si chiama OAK diventerà un culto.
Il giorno 3 muore a Filadelfia Nehemiah "Skip" James, uno dei padri del Delta blues, autore di brani famosi anche in area rock come I'm So Glad e I'd Rather Be The Devil.
Ray Davies riesce finalmente a pubblicare dopo mesi di stallo il suo ARTHUR (OR THE DECLINE AND FALL OF THE BRITISH EMPIRE), originariamente commissionato
dalla ITV per uno sceneggiato mai messo in lavorazione. I Kinks lo promuovono con un tour americano di fine anno, il primo dopo il bando del sindacato musicisti USA durato 4 anni.
Syd Barrett si riaffaccia timidamente dal suo aldilà con un 45 giri come solista, Octopus/Golden Hair.
Taj Mahal pubblica il suo capolavoro, GIANT STEPS / DE OLE FOLKS AT HOME.
Grande successo al Felt Forum del Madison Square Garden per il primo di una serie di spettacoli di rock and roll revival. Sul palco Bill Haley, Chuck Berry, i Platters, le Shirelles, Jimmy Clanton, i Coasters e gli Sha Na Na.
II 21 a Lowell, Massachusetts, muore jack Kerouac a causa di una emorragia addominale. Aveva 47 anni.
Dal 24 al 28, nella campagna belga vicino ad Amougies, la rivista Actuel organizza uno straordinario festival jazz rock con Pink Floyd, Ten Years After, Caravan, Archie Shepp, Don Cherry, Art Ensemble of Chicago. Maestro di cerimonie è Frank Zappa, che suona in jam con diversi ospiti.
NOVEMBRE
Frank Zappa produce il nuovo disco di Captain Beefheart e della Magic Band per la sua etichetta Straight. È un doppio, si chiama TROUT MASK REPLICA e sarà uno dei grandi nodi di amore/odio della storia rock.
Joe Cocker scioglie la Grease Band dopo avere registrato il secondo album, JOE COCKER!, con la produzione di Leon Russell. Proprio un pezzo di Russell, Delta Lady, è l’hit di fine anno per il dislessico Joe.
Sciolti gli Electric Flag, chiuso il progetto Supersession con un apprezzato disco dal vivo (LIVE ADVENTURES OF MIKE BLOOMFIELD AND AL KOOPER), il leggendario chitarrista prova con poco sale la strada solistica - IT'S NOT KILLING ME non entra nei primi 100 delle classifiche USA.
Lo Stato non è la società, ma una sua forma storica tanto brutale quanto astratta. È nato storicamente in tutti i paesi dal matrimonio tra la violenza, la rapina, il saccheggio, in breve la guerra, la conquista, e gli dei creati dalla fantasia teologica delle nazioni. Esso è la sanzione divina della forza bruta e dell’iniquità trionfante, la storica consacrazione di ogni dispotismo e privilegio, la ragione politica di ogni servitù economica e sociale, il centro e l’essenza stessa di ogni reazione. Come suprema impersonificazione del principio di autorità sulla terra, lo Stato è per natura ente assoluto, espressione intrinseca della sovranità tout-court. In quanto astrazione politica è la negazione generale della società e degli interessi positivi delle regioni, dei comuni, delle associazioni e del più gran numero degli individui. Esso è un’universalità divorante, un’astrazione distruttrice della comunità vivente e dunque un grande macello e un immenso cimitero, ove generosamente, serenamente, vengono a lasciarsi immolare e seppellire tutte le aspirazioni reali, tutte le forze vive di un paese.
Il rapporto tra Stato e società è dunque un rapporto alienato, che scaturisce precisamente dalla natura astratta dell’entità statale rispetto alla concretezza reale della vita sociale. In virtù di questo Logos intrinseco, lo Stato esprime la sua profonda vocazione nell’espansione interna ed esterna: interna verso la società, esterna verso gli altri Stati sovrani. Verso la società perché la domina e tende ad assorbirla completamente, verso gli altri Stati sovrani perché vorrebbe espandersi a spese loro, con la conseguenza di una permanente tensione di guerra. L’esistenza di uno Stato sovrano ed esclusivo presuppone infatti l’esistenza e, se necessario, provoca la formazione di altri Stati similari, poiché è ovviamente naturale che gli individui al di fuori di esso e da esso minacciati nella loro esistenza e nella loro libertà, si associno, a loro volta, contro di lui. Abbiamo così l’umanità divisa in un numero indefinito di Stati stranieri, tutti ostili e minacciosi tra loro, per cui si deve concludere che Lo Stato è la più flagrante, la più cinica, la più completa negazione dell’umanità. Esso frantuma la solidarietà universale di tutte le persone sulla terra e li spinge all’associazione al solo scopo di distruggere, conquistare e rendere schiavi tutti gli altri.
Le lingue sono oggetto di una specie di mistica da chi le vuole pure e codificate una volta per tutte. Chi vuole codificare una lingua vuole dominare, vuole controllare, sia esso uno Stato o una comunità di specialisti. «Le parole restano i principali strumenti di controllo, le suggestioni sono parole, le persuasioni sono parole, gli ordini sono parole», ci ricorda William Burroughs. Le lingue non vanno codificate, devono servire a comunicare. Se non ci fossero le codificazioni statali soprattutto nelle zone di compresenza di idiomi e culture, le lingue muterebbero molto più velocemente e permetterebbero di comunicare. L'ideale sarebbe che si modificassero partendo dal desiderio e non dal colonialismo, ma non si deve temere l'omologazione, questo concetto regressivo lasciamolo alla destra. Le comunità e le individualità umane hanno una tendenza a diversificarsi, non è un caso che dal latino siano nati molteplici idiomi, non è un caso che dall'inglese stiano nascendo altre lingue. E possibile il mescolamento ed è possibile la poliglossia, non dobbiamo attribuire alla lingua più importanza di quello che ha, non dobbiamo aver paura del caos e del caso. L'importante è la libertà e l'uguaglianza. Quando qualcuno riuscirà a determinare il caos e il caso, allora si non avremo più possibilità di liberazione.
Lingue e linguaggi sono delle parole-chiave in questo passaggio storico. Il nostro tempo ha conosciuto una trasformazione profonda nei processi produttivi. Mentre la catena di montaggio escludeva ogni forma di linguaggio come fattore direttamente produttivo, oggi non si dà produzione senza comunicazione: anzi, lavoro e informazione si sovrappongono necessariamente per garantire il massimo effetto nel minor tempo possibile. Ecco l'avvento delle nuove tecnologie come vere e proprie macchine linguistiche, l'irruzione del linguaggio nella sfera produttiva.
Qualsiasi politica della lingua fa il gioco del potere, confortandolo con uno dei più fedeli sostegni. La codificazione delle lingue interessa al potere, la variazione lo disturba. Ma non la variazione dei dialetti o delle cosiddette lingue minori, ma la variazione, la mutazione incessante della materia comunicativa.
Saranno famosi. Gli Yes debuttano con un album senza titolo, non ancora Progressive, piuttosto psycho beat.
AGOSTO
Il terzo LP dei Nice, senza titolo, va al terzo posto delle classifiche GB. Keith Emerson saggia il potenziale del suo art symphonic rock.
Everybody's Talkin', tema del film Un uomo da marciapiede di John Schlesinger, va in testa alle classifiche americane. E una canzone di Fred Neil ma a portarla al successo è Harry Nilsson.
IDoors floppano ai botteghini e anche su disco non fanno meglio: il loro quarto album, THE SOFT PARADE, è una delusione.
“Woodstock Music and Art Fair" a Bethel, New Jersey, dal 15 al 17 agosto, con alcuni grandi nomi della nuova scena rock. Se ne parla solo in America, in Europa il mito nascerà con il film di Michael Wadleigh.
Nella settimana di Woodstock sono in testa alle classifiche i Rolling Stones di Honky Tonk Women ma Impazzano anche gli stupidissimi Archies di Sugar Sugar, il Tom Jones sentimentale di I'll Never Fall In Love Again e Johnny Cash con A Boy Named Sue, un estratto dal vendutissimo JOHNNY CASH AT SAN QUENTIN.
Il mondo oltre il Michigan fa la conoscenza di James Osterberg, l’“Iguana”, colui che diventerà Iggy
Pop. L'esordio discografico lo vede alla testa degli Stooges, con un LP senza titolo registrato in 4 giorni e prodotto da John Cale.
Il 31 agosto, al festival dell'isola di Wight, Bob Dylan torna a calcare le scene dopo più di tre anni di assenza. Lo accompagnano i fidi amici della Band, che di lì a qualche giorno pubblicano il loro secondo album, THE BAND, quello di The Night They Drove Old Dixie Down.
SETTEMBRE
Si chiama hard rock, non ancora heavy metal: i Grand Funk Railroad di ON TIME sono solo in tre ma fanno un rumore d'inferno. Quasi come i Mountain di Leslie West, che esordiscono negli stessi giorni con l'omonimo album.
Jack Bruce firma il suo primo album solo dopo i Cream con un gusto decisamente sperimentale e jazz: SONG FOR A TAILOR è dedicato a un'amica stilista morta pochi mesi prima in un incidente d'auto.
Uno sconosciuto ragazzo della provincia inglese, Nick Drake, pubblica il timido disco d'esordio, FIVE LEAVES LEFT, in un magico spazio tra Donovan, i Pentangle e la canzone d'autore francese. Inutile cercarlo in classifica, ma farà epoca. In vetta alle classifiche USA c'è Get Together degli Yountbloods, un'icona della cultura hippie. La band di Jesse Colin Young la proporrà anche in italiano (Se qualcuno mi dirà).
Dopo il trionfo di Woodstock. la Columbia accelera l'uscita del primo disco dei Santana, fermo per dubbi e ripensamenti da diversi mesi.
Donovan abbandona i panni del menestrello e si lancia in una filastrocca pop rock, Goo Goo Barabajagal registrata con il Jeff Beck Group.
A Venezia una estemporanea Mostra del Pop Internazionale trasmessa in TV trova un clamoroso successo e segnala la presenza di un forte movimento rock sotterraneo. Trionfatori della serata i Vanilla Fudge, che peraltro si scioglieranno poche settimane dopo, all'indomani del deludente ROCK AND ROLL.
Il 13, al Varsity Stadium di Toronto, va in scena uno straordinario "Toronto Rock N Roll Festival" dove il passato incontra il presente. Vecchi eroi della prima ora come Chuck Berry, Bo Diddley, Little Richard, Jerry Lee Lewis incontrano John Lennon con la Plastic Ono Band, i Doors e i rampanti Alice Cooper e Chicago Transit Authority.
Rifondazione dei Love di Arthur Lee, uno dei più acidi gruppi della scena californiana. La band lascia la Elektra con FOUR SAIL ed entro la fine dell'anno passa alla Blue Thumb per OUT HERE.
Per raccontare le Alpi libere bastava rivolgersi a lui, e che le aveva adottate. Simpatizzava per I ribelli e gli anarchici di ogni tempo, e se poteva li metteva sulle montagne, "rifugio di uomini liberi e baluardo di alterità religiosa e politica". Nel 1974, a 42 anni Buratti, aveva messo insieme un gruppo di disubbidienti per salire sul Monte Massaro, nelle Alpi Biellesi e posare il Cippo dedicato alla resistenza di Dolcino. Lo accampagnavano due donne molto anziane, vestite da altri tempi che conservavano lo sguardo rivoluzionario di quando nel 1907, poco più che bambini hanno visto l'obelisco anarchico bucare la nebbia e il cielo. Il fascismo si è affrettato ad abbatterlo vent'anni dopo e Tavo non se n'era dimenticato, provvedendo al nuovo chip e la citazione di Luca in piemontese "E allora chi non ha una spada prenda il mantello e se ne procuri una".
Buratti non amava Dolcino per motivi teologici ma perché era un simbolo di ribellione. Gli interessava ogni tipo di eresia contro ogni sorta di autorità, studiava e parlava le lingue delle minoranze, e percorreva le Alpi meno celebrate e più lontane dalle rotte turistiche perché dal suo punto di vista le montagne erano sempre stato un rifugio, Il luogo più amato dei disubbidienti e dei perseguitati; gente strana e testarda, che in ogni posto in ogni tempo parlava una lingua incomprensibile al potere.
Il suo è un lavoro sugli sconfitti di ogni epoca, il cui sacrificio - sia il suo stato rappresentato dalla morte più o meno atroce per mano del nemico, o da repressioni e umiliazioni di vario genere, dall'emarginazione è spesso dall'oblio - non è tuttavia stato vano, in quanto ha contribuito all'edificazione su solide basi della libertà di pensiero, faticosa conquista (per quanto spesso non ancora non ovunque definitivamente acquisita) del mondo moderno.
Se l’opposizione al totalitarismo dell’economia non comincia già nella nostra vita reale di individui, la speranza che l’uomo sia una merce resterà un pio voto, dal quale il corpo è destinato a essere l’altare depresso. Nello spettacolo l’uomo non è che una protesi della merce che consuma.
L’uomo capitalizzato è felice come una vittima consenziente, nel migliore dei mondi spettacolari.
L’ingiustizia dell’economia si basa sull’ineguaglianza del portafoglio delle persone, uguali da un punto di vista astratto in un mondo in cui tutto si paga. Essa condanna nei suoi tribunali della sopravvivenza quotidiana ogni deroga all’obbligo assoluto di pagare il prezzo di qualunque appropriazione, del minimo gesto di vita. La liturgia del potere si compiace a officiare nello spettacolo dell’impotenza collettiva.
Tutti i nemici veri o presunti dello spettacolo sono rigettati senza distinzione come barbari dall’universo chiuso della grande superficie commerciale alla quale gli uomini economizzati stanno riducendo il mondo. Ogni idea pratica di gratuità e di libertà resta al di fuori di questa cosmologia orribile, e dunque anche qualunque effettiva possibilità di umanità.
La libertà in questo socialismo dello shopping si riduce al consumo e alla rinuncia. Desiderare altrove, desiderare altrimenti, sembra ormai inconcepibile ma, a diversi gradi di coscienza e di risoluzione, la volontà di vivere tutte le sensazioni, tutte le esperienze, tutti i possibili è presente in ogni uomo. Federare la volontà di tutti, rimettendo al centro l’autonomia individuale, emanciparsi dalle basi materiali della verità rovesciata è più che mai il contenuto concreto dell’auto emancipazione della nostra epoca.
GIUGNO
Va a gonfie vele l'etichetta dei Beatles, la Apple. A inizio mese due prodotti della mela sono in testa alle classifiche GB: Get Back di John, Paul, George e Ringo e Goodbye di Mary Hopkin. Nasce anche un'etichetta sussidiaria, la Zapple, che avrà breve vita, con quel marchio George pubblica il suo secondo album "solo", ELECTRONIC SOUND, pasticciando con una macchina sonora che confesserà di non avere mai imparato a usare.
Il 7, negli Stati Uniti, Johnny Cash inaugura il suo "Johnny Cash Show" per la rete televisiva ABC. Tra gli highlights della prima puntata, un paio di duetti con Bob Dylan.
Sempre il 7, con un free concert a Hyde Park, Eric Clapton,
Stevie Winwood, Ginger Baker e Rick Grech lanciano il supergruppo che hanno appena fondato, Blind Faith. Avranno vita brevissima: un solo album nell'estate, un tour negli USA e poi il precipitoso scioglimento.
Scampoli di West Coast: Country Joe & The Fish pubblicano HERE WE ARE AGAIN, la Steve Miller Band esce con BRAVE NEW WORLD.
Una California più acida: quella dei Grateful Dead di AOXOMOXOA, con la leggendaria copertina psycho di Rick Griffin.
Terzo album per i Kaleidoscope di David Lindley, INCREDIBLE; un po' meno esotico e psichedelico dei precedenti, più country folk.
Crosby, Stills e Nash debuttano con il primo album insieme. Il disco venderà oltre 2 milioni di copie in un anno nei soli Stati Uniti ma non riuscirà a fare meglio di un sesto posto in classifica.
Dopo una vita di interprete nella scena minore e di autore dietro le quinte, Reginald Dwight meglio conosciuto come Elton John debutta con un disco tutto suo: EMPTY SKY.
Al Denver Pop Festival, poco dopo l'ora zero del 30 giugno,
Jimi Hendrix, Mitch Mitchell e Noel Redding suonano insieme per l'ultima volta. Il pezzo finale è Voodoo Child (Slight Return), seguito da scontri con lancio di lacrimogeni tra il pubblico che ha invaso il palco e la polizia locale.
Frank Zappa lancia un ventunenne rocker di Detroit brutto, sporco e stravagante, Vincent Fumier, in arte Alice Cooper. Il suo LP d'esordio si intitola PRETTIES FOR YOU; non ha successo ma il futuro è suo.
LUGLIO
"Ground control to Major Tom". Con Space Oddity, David Bowie mette per la prima volta la testolina nelle classifiche: 5° posto in GB.
Jeff Beck scioglie il suo Group non prima di avere dato alle
stampe un secondo LP, BECK OLA; meno blues, più heavy, con distorte citazioni di rock and roll.
Il 13 luglio Brian Jones viene trovato morto nella piscina di casa, a Cotchord Farm. Il giorno dopo esce nei negozi il nuovo singolo dei Rolling Stones, Honky Tonk Women / You Can't Always Get What You Want. Arriverà in testa alle classifiche da una parte e dall'altra dell'Oceano.
Il 5 luglio concerto gratis dei Rolling Stones a Hyde Park, davanti a un pubblico stimato in 300.000 persone. Tra i numerosi gruppi di spalla, anche i King Crimson, ancora sconosciuti.
Mick Jagger, che si trova in Australia per le riprese del film Ned Kelly, salva Marianne Faithfull da un tentativo di suicidio.
Il 19, una navicella spaziale americana tocca il suolo della
Luna per la prima volta. I Byrds immortaleranno l'avvenimento con una canzone di THE BALLAD OF EASY RIDER intitolata con i nomi dei tre astronauti, Armstrong, Aldrin And Collins.
I Jethro Tull si confermano una delle migliori band britanniche
emergenti. II pezzo forte del loro secondo album, STAND UP, è una versione jazz rock della Bourée di Johann Sebastian Bach.
John Mayail ha sciolto i Bluesbreakers e propone un innovativo gruppo senza batteria, con Jon Mark, Steve Thompson e Johnny Almond. Il 12 luglio al Fillmore East di New York, registra con loro del repertorio nuovo per lo splendido TURNING POINT, edito a settembre.
Miles Davis cambia pelle con uno dei suoi dischi più raffinati: IN A SILENT WAY. Il chitarrista della sua nuova formazione è John McLaughlin, che ha appena firmato un meraviglioso album da leader, EXTRAPOLATION.
Vita parallela di un Beatle. John Lennon lancia sul mercato
Give Peace A Chance, inno registrato con la moglie Yoko e amici tra cui Timothy Leary e Allen Ginsberg durante uno dei "bed in" che lo vedono impegnato a favore della pace nel mondo.
Il castigo non dissuade dal crimine, lo stimola. Dà inizio a un asta competitiva in cui il colpevole esercita sugli altri una giustizia che gli altri eserciteranno su di lui. Il criminale non agisce forse come un giudice implacabile? Condanna, punisce, grazia o elimina la sua vittima senza derogare alla legge di una giustizia universale. Il suo delitto lo impiega e sa che ne pagherà la tassa se viene arrestato.
Tale e la logica inevitabile degli scambi, essa si riproduce senza fine. Cionondimeno non è una legge umana, è soltanto la legge di una economia in cui tutto si paga. Condannare la violenza, lo stupro, l'attentato e fare appello a una legalità che uccide, imprigiona, stupra e tormenta, vuol dire entrare nella disumanità di un mercato chiamato giustizia, vuol dire rassegnarsi, con un segreto sentimento di vendetta, a comportarsi come un giudice ed un criminale. Per quanto io possa trovarmi costretto a lavorare per sopravvivere e, nella stessa occorrenza, a reagire violentemente per difendermi - perché non è questione di tollerare alcuna minaccia -, non mi si farà assentire né alla virtù del lavoro né alla fondatezza del taglione. Una civiltà che ha la pretesa di creare la sua umanità si rinnega se non si adopera con ogni mezzo per spezzare il ciclo del crimine e del castigo, per farla finita con la giustizia.
Seppure io posso essere trascinato, a certe ore del giorno e della notte, in un gioco le cui regole appartengono all'universalità mercantile, non ho scelto di entrarvi non mi preoccupo di vincere o perdere, non ho altra convenienza che uscirne. Colui che raccogliendo secondo il caso i piaceri, evita i sentieri battuto dell'autopunizione e dei suoi esorcismi, se ne frega di giudicare e di essere giudicato.