Al processo Caserio fu calmo, dignitoso e persino scherzoso. Ecco alcune battute del suo interrogatorio:
Caserio — Nel momento in cui gli ultimi cavalieri della scorta passavano di faccia a me ho sbottonato la giacca, il pugnale stava col manico in alto nella tasca del lato destro all'interno. L'ho afferrato colla mano sinistra e con un solo movimento ho respinto i due giovani che mi stavano dinnanzi e d'un salto, mettendo la mano sullo sportello della vettura, ho menato il colpo gridando: Viva la Rivoluzione! La mia mano aveva toccato l'abito del Presidente, la lama gli si era affondata fino al manico.
Pres. — È un dettaglio che avete dato anche all'istruttoria.
Caserio — Il Presidente mi guardò in faccia, mentre io abbandonando la vettura gridai ancora: Viva l'anarchia! sicuro che ormai era preso. Non mi agguantarono invece che dopo.
Pres. — E quello sguardo non v'arrestò? L'avete affrontato e sostenuto senz'emozione?
Caserio — Senz'ombra d'emozione.
Pres. — Dove volevate colpire?
Caserio — Al cuore.
Pres. — La mano vi tradì, avete detto al giudice nei primi interrogatori?
Caserio Io ero passato tra i cavalli della berlina e quelli della scorta prendendo a sinistra un po’ obliquamente e cercando di penetrare la massa di gente che si accalcava sul marciapiedi. Ma dietro di me una voce aveva urlato: "Arrestatelo!" e donne e bambini mi sbarrarono il passo. Uno sbirro mi mise la mano al colletto e mentre mi divincolavo, con molta probabilità di mandarlo ruzzoloni, mi venne addosso una ventina di persone. Ero la loro preda.
Il Presidente, dopo di aver riassunto l'agonia di Carnot, gli sforzi che furono tentati per salvarlo, l'affollarsi delle celebrità mediche intorno al suo letto di dolore, soggiunge che il generoso e fervido concorso della bontà e della scienza non valse che a prolungare di qualche ora "la vita del morente così caro alla Francia", e volgendosi verso Caserio lo investe duramente: «Voi siete anarchico, coltivate idee distruttive della società, siete il nemico di tutti i capi di Stato, sia lo Stato un'autocrazia od una repubblica ... ».
Caserio — Sono tutt'uno.
Pres. — Voi avete approvato l'atto di Henry con questa sola riserva, che io riferisco sulle vostre stesse parole: "Avrebbe fatto meglio a lanciare la sua bomba, invece che in un caffè, nel covo di qualche grassa famiglia borghese".
Caserio — È vero, la pensavo così.
Pres. — Voi avete detto un giorno: "Povero Vaillant, l'hanno ammazzato, eppure egli non ha ammazzato nessuno". Ed avete soggiunto: "Quando la mia volta giungerà non mi arresterà il pensiero della madre, della vita, di alcuno, ma una
testa alta la colpirò". Non avete anche detto che se foste tornato in Italia avreste colpito il re ed il papa?
Caserio, sorridendo — Oh, non in una volta. Non hanno l'abitudine d'uscire insieme.
Pres. — Non siete l'agente di un complotto anarchico?
Caserio —No. Io sono solo, e solo sono venuto a compiere il mio atto di giustizia.
Pres. — Tuttavia tra gli anarchici è corsa un'intesa per vendicare la morte di Ravachol, di Vaillant e di Henry. Il Presidente Carnot aveva creduto di non commutar la pena pronunziata, contro ai vostri predecessori nefasti, da dodici cittadini giurati in piena libertà di coscienza; e dopo la morte d'Henry aveva ricevuto lettere numerose di minaccia, come ne avevano del resto ricevute la sua signora ed i suoi figli. Non erano state scritte, queste lettere, dai caporioni ai quali
avete forse obbedito?
Caserio — Gli anarchici non hanno capi, ed il mio atto io l'ho meditato solo, come io solo l'ho liberamente compiuto.
Pres. — Vi è tuttavia un incidente che i giurati ed il pubblico debbono conoscere: all'indomani della morte di Carnot la fotografia di Ravachol era mandata all'Eliseo con questo recapito: "Alla Signora vedova Carnot"; dietro era scritto: "Egli è stato vendicato bene". Se voi non siete l'agente di coloro che queste lettere di minaccia hanno scritto e mandato insieme con la fotografia di Ravachol, avete il coraggio di sconfessarli?
Caserio — Io ho il coraggio di non sconfessarli: non ripudio né atti né persone; a me basta di potervi sinceramente confermare che sono stato solo a preparare il mio colpo ed a farlo.
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