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giovedì 10 marzo 2022

SANTE CASERIO – parte quarta

Al processo Caserio fu calmo, dignitoso e persino scherzoso. Ecco alcune battute del suo interrogatorio:

Caserio  — Nel  momento in cui gli ultimi cavalieri della scorta passavano  di faccia a me ho sbottonato la giacca, il pugnale  stava col manico  in alto nella tasca del lato destro all'interno. L'ho afferrato colla mano sinistra e con un solo movimento ho respinto i due giovani che mi stavano dinnanzi e d'un salto, mettendo  la mano sullo sportello  della vettura, ho menato  il colpo gridando: Viva la Rivoluzione! La mia mano aveva toccato l'abito del Presidente, la lama gli si era affondata fino al manico. 

Pres. —  È un dettaglio  che avete dato  anche all'istruttoria. 

Caserio —   Il Presidente mi  guardò in faccia, mentre io abbandonando la vettura gridai ancora: Viva l'anarchia! sicuro che ormai era preso. Non mi agguantarono invece che dopo. 

Pres.  — E  quello sguardo non v'arrestò? L'avete affrontato e sostenuto senz'emozione? 

Caserio —   Senz'ombra d'emozione. 

Pres. — Dove  volevate colpire? 

Caserio —   Al cuore. 

Pres. — La mano  vi tradì, avete detto al giudice nei primi interrogatori? 

Caserio Io ero passato tra i cavalli della berlina e quelli della scorta prendendo a sinistra un po’ obliquamente e cercando di penetrare la massa di gente che si accalcava sul marciapiedi. Ma  dietro di me una voce aveva urlato: "Arrestatelo!" e donne e bambini  mi sbarrarono il passo. Uno sbirro mi mise la  mano  al colletto e mentre mi divincolavo, con molta probabilità di mandarlo ruzzoloni, mi venne addosso una ventina di persone. Ero la loro preda. 

Il Presidente, dopo  di aver riassunto l'agonia di Carnot, gli sforzi che furono tentati per salvarlo, l'affollarsi delle celebrità mediche intorno al suo letto di dolore, soggiunge che il generoso e fervido concorso della bontà e  della scienza non valse che a prolungare di qualche ora "la vita del morente così caro alla Francia", e volgendosi verso Caserio lo investe duramente: «Voi siete anarchico, coltivate idee distruttive della società, siete il nemico di tutti i capi di Stato, sia lo  Stato un'autocrazia  od una repubblica ... ». 

Caserio  —  Sono tutt'uno. 

Pres.  — Voi  avete approvato  l'atto di Henry  con questa sola riserva, che io riferisco sulle vostre stesse parole: "Avrebbe fatto meglio a lanciare la sua bomba, invece che in un caffè, nel covo di qualche grassa famiglia borghese". 

Caserio  —  È vero, la pensavo così. 

Pres.  — Voi avete detto un giorno: "Povero Vaillant, l'hanno  ammazzato,  eppure  egli non ha ammazzato   nessuno". Ed avete  soggiunto:  "Quando la mia volta giungerà  non mi arresterà il pensiero della madre,  della vita, di alcuno, ma  una 

testa alta la colpirò". Non avete anche detto che se foste tornato in Italia avreste colpito il re ed il papa? 

Caserio, sorridendo —  Oh, non in una  volta. Non  hanno l'abitudine d'uscire insieme. 

Pres.  — Non siete l'agente di un complotto anarchico? 

Caserio  —No.  Io sono solo, e solo sono venuto a  compiere il mio atto di giustizia. 

Pres.  — Tuttavia tra gli anarchici è corsa un'intesa  per vendicare la morte  di Ravachol, di Vaillant e di Henry. Il Presidente  Carnot aveva creduto di  non commutar la pena  pronunziata,  contro ai vostri predecessori nefasti, da dodici cittadini giurati in piena libertà di coscienza; e dopo la  morte d'Henry  aveva ricevuto  lettere numerose di minaccia, come ne  avevano del resto ricevute la sua signora  ed i suoi figli. Non  erano state scritte, queste lettere, dai caporioni ai quali 

avete forse obbedito? 

 Caserio  —  Gli anarchici non hanno capi, ed il mio atto io l'ho meditato solo, come io solo l'ho liberamente compiuto. 

Pres.  — Vi è tuttavia un incidente che i giurati ed il pubblico debbono conoscere: all'indomani della morte  di Carnot la fotografia di Ravachol  era  mandata all'Eliseo  con questo recapito: "Alla  Signora vedova Carnot";  dietro era scritto: "Egli  è stato vendicato  bene". Se voi non siete l'agente di coloro che queste lettere di  minaccia hanno  scritto e mandato insieme con la  fotografia di Ravachol, avete il  coraggio di  sconfessarli? 

Caserio —  Io ho il coraggio di non sconfessarli: non ripudio né atti né persone; a me basta di potervi sinceramente confermare  che sono stato solo a preparare il mio colpo ed a farlo.




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