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giovedì 31 marzo 2022

I Capelloni

Beatnik, provos, ragazzi dell’Onda verde, capelloni e via di seguito. Intanto, beat è un’etichetta con cui si vuole definire un fenomeno che vuole invece essere multiforme, indefinibile. Perché se una cosa vogliono questi ragazzi dai capelli lunghi, la barba incolta e l’aspetto trasandato, è di non essere definiti, catalogati. La società è così com’è, e loro vogliono far capire alla gente, al di là delle differenziazioni politiche e morali, che può essere concepita anche in un altro modo, quello ad esempio, della donna non necessariamente vergine al matrimonio, della bicicletta come alternativa all’automobile, delle scarpe anche un po’ sporche e non lucide, ed anche della reciproca fiducia, le case aperte senza preoccupazioni, la moglie libera senza timori, il lavoro sereno senza sfiducia. Chiamateli come volete, ma sono giovani che sentono un problema di coscienza, sentono che la società così com’è è ingiusta, che da una parte del mondo non si può tranquillamente gettare bombe e seminare morte e da un’altra parte divertirsi per il sabato grasso. Non si sentono a loro agio nel mondo attuale, perché conformista, beghino, che offre possibilità di un lavoro disumanizzante. E sono giovani che pensano. Pensano ad esempio perché devono fare un lavoro che non gli piace, mentre potrebbero girare il mondo senza l’intralcio delle carte bollate, dei permessi, dei visti, degli stati di cittadinanza mentre si sentono solo persone, e cittadini del mondo. Pensano che non sia necessario andare in giro con la camicia bianca e usare giri di parole per definire un sostantivo che si può trovare su ogni dizionario. Non hanno ideologia, non propongono alternative, si sentono solo disadattati, la loro matrice comune è l’insoddisfazione del modo attuale di vita, che loro concepiscono come non esclusivo. E vogliono far capire che si può concepire la vita partendo anche da altri punti, seguendo altri schemi, magari quello delle chitarre e dei vocaboli osceni. Ma non hanno la pretesa che il loro sistema sia l’unico, a loro basta far capire all’impiegato, all’operaio, al funzionario, al professionista, la necessità di porre in discussione l’attuale sistema, di sconfessarne i dogmi, i miti, come quello del denaro. Sono ragazzi coraggiosi. Perché, se ci pensate bene, ci vuole molto coraggio a dire di no alle allettanti offerte dell’attuale società, al piatto di pastasciutta a mezzogiorno, alla seicento fuori dall’ufficio, alle serate davanti alla TV, alla moglie calda in un letto comodo sì, ma con tanti pregiudizi e falsi pudori. (
Mondo beat N°1)



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