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giovedì 19 ottobre 2023

LA NECESSITÀ DI ESSERE CRITICI

Poiché la  marcia  verso l'annientamento  globale  prosegue, la società diventa più insalubre, perdiamo sempre più controllo sulle nostre vite e non riusciamo  a opporre una resistenza significativa alla cultura della morte, è indispensabile essere estremamente  critici nei  confronti dei  movimenti "rivoluzionari" del passato, delle lotte attuali e dei nostri stessi progetti. Non possiamo  ripetere in eterno gli errori del passato o rimanere ciechi davanti  alle nostre     manchevolezze. Il movimento ambientalista radicale è pieno zeppo di azioni simboliche e campagne su singoli problemi  e l'ambiente anarchico  è  infestato da tendenze "di sinistra" e liberali. Entrambi continuano a discutere proposte "attiviste" per lo più insignificanti e raramente tentano di valutare oggettivamente  la loro (in)efficacia. Spesso sono il senso di colpa e lo spirito di sacrificio, anziché il desiderio  di liberazione e  libertà, a guidare questi  buoni samaritani sociali, mentre procedono lungo il corso tracciato dai fallimenti  che  li hanno preceduti. La Sinistra è una piaga purulenta  sul culo dell'umanità, gli ambientalisti non sono riusciti a preservare nemmeno una frazione delle aree selvagge e gli  anarchici raramente hanno qualcosa di stimolante da dire, tanto meno da fare. Alcuni potrebbero sostenere che la critica è negativa  perché "crea divisioni", ma qualsiasi prospettiva veramente radicale   comprenderebbe la  necessità dell'analisi critica per cambiare le nostre vite e il mondo in cui abitiamo. A nulla approdano coloro che desiderano soffocare ogni dibattito fino a "dopo la rivoluzione", limitare qualsiasi discussione a chiacchiere vaghe  e insignificanti e reprimere le critiche sulla strategia, le tattiche o le idee, e possono solo  tenerci a freno. Un aspetto essenziale di qualsiasi prospettiva anarchica radicale deve essere la necessità di mettere tutto in discussione, comprese le nostre idee, i nostri progetti e le nostre azioni. 


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