Poiché la marcia verso l'annientamento globale prosegue, la società diventa più insalubre, perdiamo sempre più controllo sulle nostre vite e non riusciamo a opporre una resistenza significativa alla cultura della morte, è indispensabile essere estremamente critici nei confronti dei movimenti "rivoluzionari" del passato, delle lotte attuali e dei nostri stessi progetti. Non possiamo ripetere in eterno gli errori del passato o rimanere ciechi davanti alle nostre manchevolezze. Il movimento ambientalista radicale è pieno zeppo di azioni simboliche e campagne su singoli problemi e l'ambiente anarchico è infestato da tendenze "di sinistra" e liberali. Entrambi continuano a discutere proposte "attiviste" per lo più insignificanti e raramente tentano di valutare oggettivamente la loro (in)efficacia. Spesso sono il senso di colpa e lo spirito di sacrificio, anziché il desiderio di liberazione e libertà, a guidare questi buoni samaritani sociali, mentre procedono lungo il corso tracciato dai fallimenti che li hanno preceduti. La Sinistra è una piaga purulenta sul culo dell'umanità, gli ambientalisti non sono riusciti a preservare nemmeno una frazione delle aree selvagge e gli anarchici raramente hanno qualcosa di stimolante da dire, tanto meno da fare. Alcuni potrebbero sostenere che la critica è negativa perché "crea divisioni", ma qualsiasi prospettiva veramente radicale comprenderebbe la necessità dell'analisi critica per cambiare le nostre vite e il mondo in cui abitiamo. A nulla approdano coloro che desiderano soffocare ogni dibattito fino a "dopo la rivoluzione", limitare qualsiasi discussione a chiacchiere vaghe e insignificanti e reprimere le critiche sulla strategia, le tattiche o le idee, e possono solo tenerci a freno. Un aspetto essenziale di qualsiasi prospettiva anarchica radicale deve essere la necessità di mettere tutto in discussione, comprese le nostre idee, i nostri progetti e le nostre azioni.
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