Un giorno ricevetti un invito dai Kropotkin, e partii con Mary Isaak alla volta di Bromley. Questa volta c'erano anche la signora Kropotkin e Sasha, la figlioletta. Piotr e Sofia Grigorevna ci accolsero con affetto e cordialità e parlammo dell'America, delle attività del movimento in quel paese e della situazione in Inghilterra. Piotr era venuto negli Stati Uniti nel 1898, ma a quell'epoca io ero in viaggio, sulla costa occidentale, e non avevo potuto presenziare alle sue conferenze. Sapevo, tuttavia, che avevano riscosso un notevole successo e che Piotr aveva lasciato di sé un'ottima impressione. La partecipazione del pubblico era stata notevole e gli incassi erano serviti a rimettere in sesto Solidarity e a ridare vitalità al movimento. Piotr era particolarmente interessato al mio giro di conferenze nel Middle West e in California. «Devono essere zone eccellenti», osservò, «se hai potuto parlare nelle stesse località per tre volte di seguito». Confermai che lo erano e aggiunsi che gran parte del successo che avevo ottenuto in California era dovuto all'aiuto del gruppo di Free Society. «Stanno facendo un ottimo lavoro, infatti», concordò calorosamente Piotr. «Ma potrebbero fare molto di più, se solo non sprecassero tanto spazio per scrivere di sesso». Non ero d'accordo, e ingaggiammo una infuocata discussione sull'importanza che gli anarchici dovevano attribuire al problema del sesso. Secondo Piotr, l'uguaglianza della donne con l'uomo non aveva nulla a che vedere con il sesso; era solo questione di intelligenza e di cervello. «Quando la donna avrà un'intelligenza pari a quella dell'uomo, e ne condividerà le idee sociali, solo allora sarà ugualmente libera». Ci eravamo infervorati entrambi, e parlavamo in tono concitato. Sofia, che se ne stava silenziosa a cucire un vestitino per la figlia, cercò più volte di calmarci, ma invano. Percorrevamo la stanza a grandi passi, sempre più agitati e ciascuno strenuamente arroccato sulle sue posizioni. Alla fine, tagliai corto dicendo: «E va bene, caro compagno, quando avrò la tua età, forse, il problema del sesso non sarà più tanto importante per me. Ma adesso lo è, ed è enormemente importante per migliaia, addirittura per milioni di giovani». Piotr tacque di colpo, poi un sorriso divertito gli illuminò il viso dolce e buono. «E' curioso davvero», disse, «non ci avevo pensato. Dopo tutto, forse hai ragione tu». E mi guardò con affetto, ammiccando allegramente.
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