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giovedì 12 ottobre 2023

Dichiarazione - Georges Moustaki

Io dichiaro lo stato di felicità permanente

E il diritto di ciascuno ad ogni privilegio

Dico che il dolore è cosa sacrilega

Quando c’è abbondanza di rose e di pane


Io contesto la legittimità delle guerre

La giustizia che uccide, la morte che punisce

Le coscienze che dormono rimboccate a letto

La civilizzazione portata dai mercenari


Guardo morire questo secolo vecchio

Un mondo diverso nascerà dalle sue ceneri

Ma non basta più solamente aspettare

Ho aspettato già troppo, lo voglio ora


Che la mia donna sia bella ogni ora del giorno

Senza doversi nascondere nel fard

Che nessuno mi obblighi a rimandare a più tardi

La voglia che ho adesso di fare l’amore


Che i nostri figli siano uomini e non adulti

E che siano quello che volevamo essere

Che ci siano fratelli, compagni e complici

E non due generazioni che s’insultano


Che i nostri padri alla fine si emancipino

E che trovino il tempo di carezzare le loro donne

Dopo tutta una vita di sudore e di pianto

E due «dopoguerra» che non erano «la pace»


Io dichiaro lo stato di felicità permanente

Non per mettere parole assieme alla musica

Senza dove aspettare tempi messianici

Senza che sia votato in alcun parlamento


Io dico che è tempo di essere responsabili

Senza rendere conto a niente e a nessuno

Per trasformare il caso in destino

Soli a bordo, senza padroni, senza dio e senza diavolo.


E se vuoi venire passa la passerella

C’è posto per tutti e per ognuno

Dobbiamo ancora fare tanta strada

Per andare a veder brillare una nuova stella


Io dichiaro lo stato di felicità permanente.


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