I tram cessarono immediatamente di circolare e tutti i negozi si chiusero e o sciopero generale si trovò attuato senza che ci fosse bisogno di deliberarlo e proclamarlo. L'indomani e i giorni susseguenti Ancona si trovò in stato di insurrezione potenziale. Dei negozi di armi furono saccheggiati, delle partite di grano furono requisite; una specie di organizzazione per provvedere ai bisogni alimentari della popolazione si andava abbozzando. La città era piene di truppa, navi da guerra si trovavano nel porto, ma l'autorità, pur facendo circolare grosse pattuglie non osava reprimere evidentemente perché non si sentiva sicura della obbedienza dei soldati e dei marinai. Infatti soldati e marinai fraternizzavano con il popolo; le donne, le impareggiabili donne anconetane carezzavano i soldati, distribuivano loro vino e sigarette, l'inducevano a mischiarsi con la folla; qua e là degli ufficiali erano sputacchiati e schiaffeggiati in presenza delle loro truppe e i soldati lasciavano fare. Lo sciopero prendeva ogni giorno di più il carattere di insurrezione, e già dei proclami dicevano che non si trattava più di sciopero che bisognava riorganizzare sopra nuove basi la vita cittadina.
Ora continueremo... se il governo e la borghesia si immaginano di aver vinto la rivoluzione e di averla domata; s'accorgeranno un giorno quanto e mai è grande il loro errore... le occasioni possono capitare quando uno meno se lo aspetta, bisogno stare pronti sempre.
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