In
ogni società la classificazione della malattia (nosologia)
rispecchia l'organizzazione sociale. Il male che la società produce
viene battezzato dal dottore con nomi che sono molto cari ai
burocrati. La incapacità di apprendimento, la ipercinesia o la disfunzione cerebrale minima spiega ai genitori perché i loro
bambini non imparano, servendo da alibi all'intolleranza o
all'incompetenza della scuola; la pressione alta serve da alibi per
lo stress che aumenta, la malattia degenerativa per l'organizzazione
sociale che produce degenerazione. Più la diagnosi è persuasiva,
più appare preziosa la terapia, più è facile convincere le persone
che esse hanno bisogno una dell'altra, e meno è probabile che esse
si rivoltino contro la crescita industriale. Prima che la malattia
fosse considerata essenzialmente una anomalia organica o del
comportamento, chi si ammalava poteva ancora trovare negli occhi del
medico un riflesso della propria angoscia e un qualche riconoscimento
dell'unicità della sua sofferenza. Oggi, ciò che vi trova è lo
sguardo fisso di un contabile di biologia assorto in un calcolo
costi/ricavi. Il suo malessere gli viene sottratto per diventare
materia prima di un'impresa istituzionale. La sua condizione è
interpretata secondo una serie di regole astratte in una lingua che
lui non può comprendere. Gli si insegna che esistono certe entità
ostili che la medicina combatte, ma dicendogli solo quel tanto che il
dottore ritiene necessario per ottenere la collaborazione del
paziente. Il linguaggio diventa proprietà esclusiva del medico; il
malato rimane privo di parole significative con cui esprimere la sua
angoscia che viene così ulteriormente aggravata dalla mistificazione
linguistica. Non appena l'efficacia della medicina venga valutata
in linguaggio corrente, si vede subito che la maggior parte delle
diagnosi e delle cure efficaci, non va oltre il livello di
comprensione raggiungibile da qualunque profano. Infatti gli
interventi diagnostici e terapeutici che statisticamente risultano
più utili che dannosi presentano nella stragrande maggioranza, due
caratteristiche: richiedono mezzi materiali estremamente economici, e
possono essere dosati e predisposti per l'uso personale diretto o per
l'impiego nell'ambito della famiglia.
Insomma,
un uso più austero della tecnologia metterebbe in grado tutti di
curarsi nella maggior parte dei casi da soli. Ma non è l'efficacia
dell'intervento ciò che interessa la medicina della società massificata, la sua regola è
invece andare più possibile incontro alle esigenze di un consumatore
per il quale domina la mitologia dell'efficienza medica.
l'uomo nella sua sofferenza e angoscia è ancora una volta solo merce!